Il procuratore capo di Venezia, Bruno Cherchi, ha dichiarato che l’accettazione di Filippo Turetta di tornare in Italia ha accelerato la possibilità di procedere con la sua estradizione entro una decina di giorni. Cherchi ha spiegato che sono stati avviati contatti con la magistratura tedesca, la quale si è mostrata collaborativa nei tempi di estradizione.Il procuratore ha evidenziato l’importanza di mettere insieme tutti gli elementi dell’indagine, compreso il ritrovamento del corpo a Barcis. Ha sottolineato che la qualifica di reato è stata modificata in omicidio volontario, sebbene sia considerata provvisoria, in attesa di completare gli accertamenti tecnici e ascoltare la versione dei fatti di Turetta.

Cherchi ha anche menzionato che non c’è attualmente alcuna necessità di urgenza, poiché tutti gli elementi acquisiti sono stati recuperati in tempi puntuali. Gli esperti di Turetta e delle parti lese avranno diritto di partecipare agli accertamenti tecnici.

Il tribunale tedesco “Oberlandesgericht” di Naumburg non ha rilasciato commenti sui tempi dell’estradizione di Turetta, specificando che l’interrogatorio non è ancora avvenuto e potrà avvenire solo dopo la nomina di un difensore. Cherchi ha menzionato la possibilità di recarsi in Germania per interrogare Turetta nel caso in cui la procedura tedesca dovesse prolungarsi.

Il padre di Giulia Cecchettin, Gino, ha espresso il suo dolore senza provare rabbia durante una fiaccolata a Vigonovo. Nel frattempo, il padre di Turetta ha espresso il suo cordoglio a parenti della vittima. Una manifestazione a Padova, con la partecipazione della sorella della vittima, è prevista per oggi.