Il noto oppositore russo Aleksey Navalny è stato condannato a 19 anni di reclusione in un processo ritenuto politicamente motivato con l’accusa di “estremismo”. La sentenza è stata emessa nonostante la richiesta della pubblica accusa di 20 anni di prigione. La notizia è stata riportata da Novaya Gazeta Europa.

La condanna ha scatenato una forte reazione a livello internazionale. Il presidente del Consiglio dell’Unione Europea, Charles Michel, ha espresso indignazione attraverso un tweet, definendo il verdetto “inaccettabile” e sottolineando l’appello dell’UE per il rilascio immediato e incondizionato di Navalny.

Gli Stati Uniti hanno anch’essi condannato la decisione della giustizia russa, definendo il processo “ingiusto” e la condanna “ingiusta”. Il portavoce del Dipartimento di Stato, Matthew Miller, ha rilasciato una dichiarazione in merito.

Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, ha commentato la sentenza su Telegram, scrivendo: “Navalny ha preso 19 anni. Sic fata voluerunt” (così ha voluto il destino).

La condanna di Navalny, un prominente critico del governo russo, solleva preoccupazioni riguardo ai diritti umani e alla libertà di espressione in Russia. La comunità internazionale rimane vigile e continua a esercitare pressioni per il rilascio del dissidente, mentre il suo caso attira l’attenzione mondiale.