L’Emilia-Romagna si trova di fronte a una catastrofe naturale di proporzioni spaventose. L’alluvione e le frane hanno colpito duramente la regione, coinvolgendo circa cento comuni, il triplo rispetto al terremoto del 2012. Più di 36.000 persone sono state costrette ad abbandonare le proprie case e a cercare alloggio presso amici, parenti o centri d’accoglienza.

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha deciso di anticipare il suo rientro dal Giappone, dove era impegnata nel G7, per recarsi nelle aree colpite dall’alluvione. Le strade chiuse sono circa 500, mentre sono state censite 305 frane. Gli allagamenti sono diventati quasi impossibili da contare. L’intera area che va da Bologna al mare è stata colpita: la metà in pianura è sommersa dall’acqua, mentre l’altra metà, collinare e montuosa, è funestata dalle frane.

Nonostante l’allerta rossa, che rimane attiva anche per oggi, si prevede che sia l’ultimo giorno di pioggia e che il sole faccia la sua comparsa nel pomeriggio. Le acque dei fiumi stanno diminuendo, ma il rischio di frane rimane molto alto. Al momento, si contano 14 vittime.

Nella tarda mattinata si è verificato un altro episodio drammatico: un elicottero privato che stava operando per conto dell’Enel, cercando di risolvere i problemi di migliaia di persone ancora senza corrente elettrica, è precipitato a Belricetto di Lugo, in provincia di Ravenna. Fortunatamente, non ci sono state vittime, ma quattro persone sono rimaste ferite e sono state portate via in eliambulanza.

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha anticipato il suo ritorno dal Giappone per visitare le aree colpite dall’alluvione. Il suo programma potrebbe subire variazioni a causa delle condizioni meteorologiche. La situazione nelle colline dell’Emilia-Romagna è disperata, con molte strade completamente distrutte e case e allevamenti isolati.

Le pompe idrovore della Protezione Civile trentina hanno lavorato intensamente per liberare dalle acque le vie e gli accessi a una cinquantina di abitazioni a Lugo, una delle città più colpite dall’alluvione. Le idrovore stanno anche ripulendo le aree interrate utilizzate come magazzini e celle frigo presso la Casa della Carità San Francesco d’Assisi, una comunità di accoglienza per persone anziane e fragili.

È stato lanciato un appello a limitare gli spostamenti in montagna, dato che le strade sono in rapida evoluzione e il rischio di frane e cedimenti è ancora molto alto. I danni alle strade, in particolare quelle appenniniche, sono stimati in miliardi di euro.