Lampedusa ha vissuto una notte d’inferno con il massiccio sbarco di 705 migranti provenienti da 19 imbarcazioni diverse. Oltre trecento persone sono approdate sull’isola in 10 carrette agganciate dalle motovedette da mezzanotte fino all’alba. Il giorno precedente, invece, erano stati complessivamente 28 gli sbarchi con un totale di 1.117 migranti. Questa situazione ha creato un’evidente emergenza all’hotspot di contrada Imbriacola, che ha già superato la capienza prevista di ospiti, arrivando a 2.698.

La particolarità di questa ondata migratoria è rappresentata dalla possibile presenza di “navi madre”, cioè grosse imbarcazioni che hanno messo in mare i barchini di metallo con a bordo i migranti. Si tratterebbe di pescherecci che partono soprattutto dalla Tunisia e che sono già noti alle autorità competenti. Anche se queste testimonianze devono essere ancora verificate dagli investigatori, sembrano essere credibili visti i precedenti sulla tratta Tunisia-Lampedusa e Libia-Lampedusa.

Tra i migranti ci sono persone provenienti da Burkina Faso, Costa d’Avorio, Guinea, Gambia, Mali, Nigeria, Senegal, Sierra Leone e Camerun che hanno pagato cifre anche superiori ai 3 mila dinari tunisini per compiere un viaggio rischioso e spesso tragico.