Il Tribunale del Riesame di Bari ha revocato gli arresti domiciliari a quattro indagati, tra i quali il primario del Servizio Immunotrasfusionale, Angelamaria Todisco, che erano stati disposti nell’inchiesta della Procura su presunti episodi di assenteismo all’ospedale ‘San Giacomo’ di Monopoli che il 18 luglio ha portato all’arresto di 13 persone e alla notifica dell’obbligo di dimora per atri 20 indagati per i reati di truffa e falso. Oltre al dirigente responsabile Todisco, sono tornati in libertà il collaboratore amministrativo Giancarlo Sardano e l’infermiera Giuseppa Meuli, tutti difesi dall’avvocato Alberto Sardano e il medico del reparto di Ginecologia Leonardo Renna, difeso da Antonio Convertini.
Per tutti i giudici hanno ritenuto cessate le esigenze cautelari anche alla luce dell’avvenuto risarcimento del danno erariale per le presunte truffe e della sospensione dal servizio disposta dalla Asl. Su decisione del Gip è stato inoltre revocato l’obbligo di dimora nei confronti del medico del reparto di Otorinolaringoiatria Francesco Paolo Di Taranto, difeso da Raul Pellegrini. Nei giorni scorsi erano tornati in libertà su disposizione del gip altri nove indagati, tra medici, infermieri e ausiliari dell’ospedale del Sud barese. Le udienze dinanzi al Tribunale del Riesame per gli altri indagati sottoposti a misure cautelari sono fissate per domani, 8 agosto, e per il 5 settembre.
Il Tribunale del Riesame di Bari ha revocato gli arresti domiciliari al primario di Gastroenterologia dell’ospedale San Giacomo di Monopoli, Gianluigi Dibello, arrestato il 18 luglio nell’ambito di una indagine della Procura su presunti casi di assenteismo. Dibello, difeso dagli avvocati Angelo Loizzi e Amedeo Bregante, ha risarcito l’importo corrispondente alla presunta truffa ed è attualmente sospeso dal servizio su disposizione della Asl.
È tornata in libertà su disposizione del gip Francesco Mattiace, per cessate esigenze cautelari, anche l’assistente amministrativo Anna Pellegrini, difesa da Danilo Penna.
Con le revoche odierne, tutti i 13 indagati sottoposti alla misura cautelare degli arresti domiciliari sono tornati liberi, tra i quali sette primari di altrettanti reparti, la maggior parte dei quali dopo aver risarcito i danni erariali causati dalle presunte illegittime e ingiustificate assenze dal lavoro. Dei venti indagati sottoposti all’obbligo di dimora, per quattro c’è stata nei giorni scorsi la revoca della misura cautelare, mentre per gli altri le udienze dinanzi al Tribunale del Riesame sono fissate a settembre.