L’Ucraina e la Russia non festeggeranno più il Natale nello stesso giorno, poiché il Parlamento ucraino, su decisione del presidente Volodymyr Zelensky, ha scelto di abbandonare l’eredità russa e celebrerà il Natale il 25 dicembre, anziché il 7 gennaio come previsto dal rito della Chiesa ortodossa russa. Questa scelta simbolica riflette la lotta dell’Ucraina per la propria identità, che si unisce alle battaglie per l’indipendenza combattute sul campo.

Le tensioni tra i due paesi continuano a crescere, con segnalazioni di attacchi incrociati nelle regioni di Rostov e Donetsk. Venerdì, secondo Mosca, l’Ucraina avrebbe lanciato razzi sulla regione russa di Rostov, mentre altre intercettazioni radio avrebbero mostrato che i russi stanno avvertendo le navi civili di non avvicinarsi ai porti ucraini.

Inoltre, gli Stati Uniti hanno annunciato che inizieranno a consegnare carri armati Abrams all’Ucraina. Questi mezzi dovrebbero arrivare sul campo di battaglia ucraino a settembre, per supportare le forze di Kiev nella controffensiva.

La situazione resta critica anche per la questione del grano, con tensioni tra i due paesi. Il presidente russo Putin ha offerto forniture di grano gratuite all’Africa, ma il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha dichiarato che questa non è la soluzione giusta e che si deve continuare il dialogo sul corridoio del grano. Allo stesso tempo, la Difesa ucraina ha avvertito dei rischi di attacchi russi ai cargo mercantili, mentre la centrale nucleare di Zaporizhzia continua a essere motivo di preoccupazione.

La situazione nel conflitto russo-ucraino resta delicata, con ulteriori sfide da affrontare sia a livello diplomatico che sul campo di battaglia. Il cambiamento nella data di celebrazione del Natale riflette solo una delle tante spaccature tra i due paesi in lotta per la propria identità e sovranità.