Migliaia le persone che si sono radunate in fila all’aeroporto di Ndolo, a Kinshasa, per entrare nell’area dove Papa Francesco alle 9.30 celebrerà la messa.

Sono attese almeno un milione di persone. L’area ne può contenere fino a due
milioni e mezzo. Sono centinaia le persone coinvolte nella celebrazione tra sacerdoti e membri del coro. Imponenti anche le misure di sicurezza. Il viaggio del Pontefice nella Repubblica Democratica del Congo e in Sud Sudan si preannuncia come il più grande evento di Papa Francesco nei suoi viaggi in Africa. La Repubblica Democratica del Congo è festa con le scuole chiuse come anche molte attività lavorative per consentire a tutti quelli che vorranno di partecipare all’evento con il Papa.

Oggi, nel secondo giorno della visita apostolica, dopo la messa nel pomeriggio, alle 16.30 Papa Francesco incontrerà alla Nunziatura le vittime delle violenze e dei conflitti, che arriveranno a Kinshasa dalla regione del Kivu, dove due anni fa fu ucciso l’ambasciatore italiano Luca Attanasio. Sempre in Nunziatura Papa Francesco vedrà, alle 18.30, i rappresentanti delle associazioni caritative che operano nel Paese.

Ieri da Kinshasa Francesco aveva lanciato un forte appello: “Giù le mani dalla Repubblica Democratica del Congo, giù le mani dall’Africa! Basta soffocare l’Africa: non è una miniera da sfruttare o un suolo da saccheggiare. Lo sfruttamento dell’Africa è un dramma davanti al quale il mondo economicamente più progredito chiude spesso gli occhi, le orecchie e la bocca. Ma questo Paese e questo Continente meritano di essere rispettati e ascoltati, meritano spazio e attenzione: giù le mani dalla Repubblica Democratica del Congo, giù le mani dall’Africa! Basta soffocare l’Africa: non è una miniera da sfruttare o un suolo da saccheggiare. L’Africa sia protagonista del suo destino! Il mondo faccia memoria dei disastri compiuti lungo i secoli a danno delle popolazioni locali  e non dimentichi questo Paese e questo Continente. L’Africa, sorriso e speranza del mondo, conti di più: se ne parli maggiormente, abbia più peso e rappresentanza tra le Nazioni!”. Il pontefice ha, quindi, invitato le autorità della Repubblica Democratica del Congo ad investire sui giovani e sulla loro istruzione ed ha inviato tutta la popolazione della Repubblica Democratica del Congo a porre fine a violenze e odio.