Questa l’iniziativa del segretario della Cisl Medici Lazio dottor Luciano Cifaldi e del dottor Benedetto Magliozzi segretario della Cisl Medici di Roma Capitale/Rieti.
La Cisl Medici Lazio aveva già ottenuto un parere in ordine alla legittimazione alla costituzione di parte civile delle Aziende Sanitarie nei procedimenti penali instaurati nei confronti degli autori di reati di violenza fisica e verbale a danno dei medici dipendenti del Sistema sanitario nazionale (SSN), perpetrati durante lo svolgimento del servizio presso le predette strutture ed in tal senso il vostro sindacato si è fatto promotore di iniziative con consiglieri regionali che hanno presentato mozioni ed interrogazioni alle varie figure istituzionali all’interno della Regione Lazio.
A fronte del mancato riscontro operativo alle richieste ed alle proposte avanzate, la Cisl Medici Lazio e la Cisl Medici di Roma Capitale/Rieti avanzeranno al Tribunale la richiesta di costituirsi parte civile all’interno del procedimento penale in caso di aggressione ad un proprio iscritto durante lo svolgimento della attività lavorativa.
L’istituto della costituzione di parte civile è previsto dal codice penale e dal codice di procedura penale a beneficio dei soggetti cui il reato ha arrecato pregiudizio e che intendano richiedere la restituzioni del maltolto e il risarcimento del danno.
Proprio sulla base di questo assunto e delle indicazioni giurisprudenziali in materia che indicano come la platea dei legittimati a promuovere l’azione di parte civile non è limitata al soggetto passivo del reato, nella fattispecie il medico vittima della violenza, ma è esteso a tutti i danneggiati che abbiano riportato un pregiudizio eziologicamente riferibile all’azione od omissione dell’autore del reato, non avendo ad oggi avuto un riscontro operativo che andasse al di là della solidarietà, la Cisl Medici nel Lazio ha deciso che chiederà l’ammissibilità di costituirsi parte civile nei procedimenti penali connessi alle aggressioni poste in essere a danno dei propri associati.
Siete consapevoli che spetterà al Tribunale definire la legittimazione del vostro sindacato a costituirsi parte civile, cosa questa che non è automatica né scontata ma presuppone la lesione di una situazione giuridica soggettiva, quale un diritto soggettivo, ad esempio la perdita di credibilità dell’azione di tutela delle condizioni di lavoro dalle stesse svolta con riferimento alla sicurezza dei luoghi di lavoro o altre situazioni che il Tribunale valuterà di volta in volta?
Di automatico ci sarà l’azione della Cisl Medici di agire nel Lazio in favore del proprio iscritto che ne farà richiesta attivando con immediatezza la richiesta di costituirsi parte civile nel procedimento a carico dell’aggressore e senza alcun onere economico a carico del collega iscritto al nostro sindacato.
L’orientamento giurisprudenziale, che ripetiamo non è automatico, potrebbe essere favorevole o meno all’ammissione della costituzione di parte civile dei sindacati, nel caso in cui la persona offesa dal reato sia iscritta al sindacato e ove siano lesi interessi statutariamente tutelati da tali enti, detentori di un mandato a rappresentare i lavoratori per l’esercizio dei loro diritti.
Resta il fatto che, anche nel caso in cui il Tribunale dovesse negarci la costituzione di parte civile, la Cisl Medici Lazio ritiene che debba essere prodotto ogni legittimo tentativo di dare finalmente una risposta concreta per risolvere il fenomeno delle aggressioni a medici.
Certezza delle pene, inasprimento delle stesse e tolleranza zero nei confronti di quanti recano violenza verbale o fisica ad un camice bianco nell’espletamento della sua attività a tutela dell’interesse dei singoli cittadini e della collettività. È l’obiettivo della Cisl Medici Lazio.
@vanessaseffer