La Banca Centrale Europea (BCE) ha reso noto nel suo nuovo bollettino economico che le prospettive di crescita economica e inflazione nell’Eurozona rimangono “estremamente incerte”. Sono evidenziate sfide sia per la crescita economica, causate dalla guerra e dalla stretta monetaria più forte del previsto, sia per l’inflazione, con possibili pressioni al rialzo sui costi dei beni energetici e alimentari.

In Italia, l’inflazione a luglio ha mostrato una leggera diminuzione al 5,9% rispetto al 6,4% di giugno, risultando migliore rispetto alla stima preliminare del 6%. Anche l’inflazione di fondo è rallentata, fermandosi al 5,2% a luglio.

Gli economisti della BCE sottolineano che le prospettive a breve termine per l’eurozona sono peggiorate, principalmente a causa del deterioramento della domanda interna. L’alta inflazione e le condizioni finanziarie più restrittive stanno limitando la spesa, con un impatto negativo sul settore manifatturiero e sugli investimenti aziendali e nell’edilizia residenziale.

La situazione economica è prevista rimanere debole nel breve termine, ma nel tempo si prevede che la diminuzione dell’inflazione, l’aumento dei redditi e il miglioramento delle condizioni dell’offerta sostengano la ripresa. Il mercato del lavoro è rimasto solido, con tassi di disoccupazione bassi, ma gli indicatori prospettici suggeriscono che la situazione potrebbe deteriorarsi nei prossimi mesi, specialmente nel settore manifatturiero.

L’inflazione è diminuita a giugno al 5,5% rispetto al 6,1% di maggio. I prezzi dell’energia sono scesi e anche l’inflazione dei beni alimentari ha mostrato una riduzione, sebbene rimanga a un livello elevato del 11,6%. Tuttavia, l’inflazione di fondo, che esclude alimentari ed energia, continua a salire, riflettendo tendenze diverse tra beni e servizi.