
E’ arrivato l’ok ufficiale del cancelliere tedesco Olaf Scholz all’invio di 14 Leopard 2 all’Ucraina, il via libera per gli altri Paesi alla fornitura dei carri armati di fabbricazione tedesca, in primis la Polonia, e la promessa di addestrare gli ucraini al loro uso in Germania. Poche ore dopo, Washington ha annunciato la fornitura di 31 carri armati Abrams, completando il tandem euro-americano delle armi pesanti in favore dell’Ucraina.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky chiede agli alleati occidentali missili a lungo raggio e aerei da combattimento per la guerra in Ucraina, dopo l’ok di Washington e Berlino all’invio di carri armati a Kiev. “Ho parlato oggi con il Segretario Generale della Nato Jens Stoltenberg. Dobbiamo aprire la fornitura di missili a lungo raggio all’Ucraina, è importante: dobbiamo anche espandere la nostra cooperazione nell’artiglieria” e rendere possibile “la fornitura di aerei per l’Ucraina” – ha affermato Zelensky nel suo discorso quotidiano riportato da Ukrinform. Il presidente americano Biden ha sottolineato che si tratta dei tank più potenti al mondo, dopo aver avuto una lunga conversazione con Scholz, il presidente francese Macron, il premier britannico Sunak e la premier Giorgia Melon. “Siamo uniti nel sostegno all’Ucraina” – ha spiegato il capo della Casa Bianca. Mosca, dal canto suo, ha condannato la mossa occidentale: gli Abrams in Ucraina “bruceranno allo stesso modo degli altri” carri armati, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, mentre l’ambasciatore russo in Germania ha definito “altamente pericolosa” la decisione di Scholz. L’ok ai Leopard è invece “una decisione storica”, secondo il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius. Dodici i Paesi che avrebbero accettato di fornire carri armati tedeschi, tra questi sicuramente la Polonia e la Norvegia.