Tutto cominciò da quella famosa lettera che una famosa moglie inviò ad un famoso marito, imprenditore e politico, attraverso una famosa testata giornalistica italiana per consegnare all’opinione pubblica informazioni circa la propria vita privata e pubblica, in quel caso addirittura matrimoniale. Da quel momento tutti fanno quello che possono per far arrivare prima possibile il messaggio e quale modo è più efficiente ed economicamente indolore se non un cinguettìo, alias un tweet? Evita la richiesta di appuntamenti che talvolta si rivelano inutili, perchè spesso non vengono nemmeno presi in considerazione. Così i social giungono in soccorso e danno visibilità, almeno.
E’ il caso di Carlo Calenda che ha deciso di tendere una mano al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al governo giallorosso e lo fa in modo rapido e plateale, attraverso Twitter: “Caro Giuseppe Conte, io non avrei mai accettato di fare il ministro di un governo che ritenevo e ritengo sbagliato. Ma se per ipotesi sulle crisi aziendali Ilva, Whirlpool, Alcoa etc servisse un aiuto, sarei pronto immediatamente a dare una mano”, scrive sul noto social network l’ex ministro Calenda, fuoriuscito dal Pd dopo l’accordo con il Movimento 5 Stelle.
V.S.