A volte ritornano, la politica ha perso la bussola ed ecco di nuovo in campo le vecchie glorie. Uomini navigati, con una consuetudine con il potere che ormai non ha quasi più nessuno e una autorevolezza di altri tempi. Ecco Gianni Letta, ambasciatore del Cavaliere, ecco il saggio D’Alema, ecco l’intramontabile Goffredo Bettini, l’uomo che tiene in pugno il Pd capitolino, autentico Machiavelli con un carisma immenso. Ora stanno lavorando loro per dipanare la complessa matassa della crisi. Loro sanno come fare, conoscono tutti, si assumono l’ingrato compito di sherpa e lavorano dietro le quinte, un usato sicuro che dovrebbe rassicurare. I nuovi protagonisti della politica li ascolteranno? Di Maio, Salvini, Conte sanno come uscire dal vicolo cieco nel quale si sono infilati? E Zingaretti sa davvero cosa fare? Si sta addirittura ipotizzando un partito del premier in grado di fare la differenza nel gioco delle alleanze. C’è Renzi da gestire, ci sono le offerte (interessate) di collaborazione dell’ala sinistra della politica, quella che era rimasta fuori dai giochi e che ora rivendica uno spazio. Bettini e Letta sono su sponde opposte, troveranno una soluzione?