Paolo Dordit
Fateci caso, siamo presi dei postumi del Covid-19, dai riflessi spaventosi sul tessuto produttivo italiano, ci preoccupiamo della riapertura dei caffè, dei ristoranti, dei barbieri e delle spiagge. Ma le notizie che vengono dal fronte della scuola ci lasciano quasi indifferenti, non perdiamo troppo tempo per analizzarli. E’ vero che non tutti hanno un rapporto diretto o indiretto con l’argomento, ma si tratta pur sempre della educazione dei cittadini di domani. Alzi la mano chi ha le idee chiare su come sarà questa maturità. E gli esami di terza media? Annaspate e avete ragione, non lo sa fino in fondo neanche il ministro.  Sappiamo che i candidati sono scontenti e i docenti pure. Per la terza media  le ordinanze sono pronte ma ancora in attesa del parere del Consiglio superiore della pubblica istruzione che ne precede la pubblicazione. Quindi mancando il timbro dell’ufficialità, potrebbero cambiare.  Da quel che è emerso finora per le medie si è scelto in pratica di cancellare l’esame: gli studenti dovranno consegnare solo un elaborato, con la possibilità di discuterlo online davanti ai docenti “in modalità telematica”. Ma non tutte le famiglie hanno a disposizione una connessione

Più complessa la questione della maturità: sarà in versione light rispetto al passato ma non solo. Per gli esami, che avranno inizio il 17 giugno alle 8.30, è previsto per quest’anno il solo colloquio orale, niente scritti. Di solito inoltre il 96% dei ragazzi viene ammesso in media ogni anno all’esame finale: il prossimo giugno invece tutti avranno la possibilità di sostenere la prova; i crediti di accesso e il voto finale si baseranno sul percorso realmente fatto dagli studenti. Per l’esame alle superiori “a meno che le condizioni epidemiologiche non lo consentano e con specifiche deroghe” come precisa il sito del Miur, la modalità sarà in presenza, davanti a una commissione composta da 6 membri interni e un presidente esterno. L’unica prova rimasta dovrebbe durare al massimo un’ora ma nell’arco di 60 minuti viene chiesto ai candidati di fare troppe cose. Come andrà a finire? Chi avrà il coraggio di giudicare? Staremo a vedere.
Ma non ci sono solo gli esami. Il pianeta scuola sta vivendo una lunga e complicata, confusa stagione lontano dalle aule. Si insegna e si impara a distanza contutti gli effetti collaterali discorsivi determinati da una situazione obiettivamente difficile. Ma poi, a settembre? Mascherina anti virus obbligatoria in tutte le scuole italiane, dicono gli esperti. Oltre al distanziamento sociale nelle classi – con i banchi separati di almeno un metro e mezzo – l’altra ipotesi è che la mascherina sia obbligatoria per tutti gli studenti sopra i sei anni, i docenti e tutto il personale della scuola. L’Oms ha messo sul tavolo protocolli rigidissimi. Igiene delle mani e saluti senza contatti, l’igienizzazione degli ambienti. Sarà tutto complicatissimo e parlare di didattica può apparire addirittura fuori luogo. Ma l’importante è la salute e il fattore sanitario è dunque dominante. Nelle aule e all’ingresso delle scuole devono essere presenti i dispensatori di gel idroalcolico o sapone e acqua pulita. Per quanto riguarda i pasti, è meglio evitare la mensa e in alternativa far pranzare gli studenti in classe. Così come è sconsigliato riunire varie classi insieme: saranno, dunque, gli insegnati a spostarsi da un’aula all’altra, mentre i ragazzi rimarranno sempre nella stessa. Le aule dovranno inoltre essere quanto più arieggiate. Per garantire il distanziamento sociale l’Oms ipotizza anche la possibilità di prevedere vari turni e considerare l’aumento degli insegnanti in modo da ridurre il numero di studenti per classe. Tranquilli, sarà un incubo