Il premier britannico Boris Johnson ha aperto oggi a Glasgow i lavori della CoP26 e si è rivolto ai leader del mondo, dicendo: “L’umanità ha esaurito il tempo” per invertire la rotta sui cambiamenti climatici che minacciano il pianeta: “Resta un minuto prima della mezzanotte, se non saremo seri” qui e ora “per i nostri figli sarà tardi. Dobbiamo passare dalle parole all’azione reale su carbone, automobili, denaro (da investire nella transizione) e alberi”, insiste Johnson: “non è più tempo di speranze, obiettivi o aspirazioni”, bensì di “impegni e scadenze concrete verso il cambiamento”.

Il presidente britannico della CoP26, Alok Sharma, si è detto “cautamente fiducioso” dei risultati emersi dal G20 di Roma in materia di impegni sui cambiamenti climatici, con l’indicazione dell’obiettivo di arrivare a garantire il contenimento del surriscaldamento terrestre non oltre 1,5 gradi in più entro “la metà del secolo o vicino” a quella scadenza. A margine dell’apertura dei lavori di Glasgow, i media britannici hanno riferito che al momento sono 49 i Paesi a essersi impegnati a ridurre le emissioni nocive fino a garantire il tetto di 1,5 entro il 2050, mentre altri 40 hanno fatto sapere di volersi “avvicinare” a quella scadenza. Al vertice Onu ci sarà anche Barack Obama, che interverrà sulla minaccia del climate change. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan invece non ci sarà. Il ministro dell’ambiente Murat Kurum e altri alti funzionari del governo turco parteciperanno comunque al summit di Glasgow. Il premier Boris Johnson, in apertura dei lavori della CoP 26 di Glasgow, ha annunciato di investire 12,6 miliardi di sterline nei prossimi 5 anni per aiutare la transizione verso un’economia globale sostenibile, il taglio delle emissioni di carbonio, il contrasto dei cambiamenti climatici anche nei Paesi meno ricchi.