Secondo un nuovo studio condotto da Consumerismo No Profit, i servizi turistici in Italia risultano essere notevolmente più costosi rispetto alle località balneari dell’Albania. L’organizzazione ha recentemente comparato i prezzi e le tariffe delle principali destinazioni albanesi con quelle italiane, evidenziando un divario significativo nei costi.

Il report ha analizzato le tariffe per una settimana di soggiorno in camera doppia presso le rinomate località balneari dell’Albania, dal 21 al 28 agosto. I prezzi minimi partono da 175 euro a Valona e possono arrivare fino a 420 euro a Qeparo. Nel caso di strutture esclusive o di lusso, i costi massimi raggiungono i 5.653 euro a Valona e si attestano intorno ai 2.300 euro nelle altre località albanesi.

D’altra parte, i costi in Italia presentano una gamma molto ampia. Nella stessa settimana, un soggiorno può partire da un minimo di 564 euro a Milano Marittima, 735 euro a San Vito Lo Capo e 889 euro a Villasimius. Tuttavia, se si opta per strutture esclusive, i prezzi possono aumentare considerevolmente, raggiungendo oltre 17.378 euro a Viareggio e oltre 15.000 euro a Milano Marittima.

Il report ha evidenziato che gli stabilimenti balneari in Italia hanno in media costi superiori del 162% rispetto alle località costiere albanesi. Anche per quanto riguarda la ristorazione, l’Albania risulta essere più conveniente, con un pasto completo a base di pesce che costa mediamente tra i 20 e i 25 euro a persona, rispetto ai 45-65 euro richiesti in Italia.

Luigi Gabriele, presidente di Consumerismo No Profit, ha commentato che il calo del 30% delle presenze dei turisti italiani nelle principali località balneari italiane non è un caso isolato. Al contrario, le spiagge dell’Albania, Croazia e Spagna stanno diventando mete sempre più popolari per i turisti italiani alla ricerca di tariffe più convenienti.