Come vivere fino a cento anni e stare bene in salute e nel pieno possesso delle proprie facoltà mentali e fisiche. Se n’è parlato al convegno interdisciplinare su Longevità e invecchiamento all’Università Magna Græcia di Catanzaro, organizzato in collaborazione con l’associazione ADIT dei borsisti del governo tedesco in Italia, e patrocinato da CNR e Ambasciata della Repubblica Federale in Italia.

Ospite d’onore il fotografo dei centenari, Karsten Thormaehlen, di Francoforte, che ha immortalato le persone più vecchie del pianeta (la più anziana la signora Emma del Lago di Como, morta a 116 anni!) andandole a scovare il tutto il mondo. La mostra sarà esposta a nell’ateneo di Germaneto fino al 22 novembre.

Dal punto di vista medico, è stato detto che una più lunga aspettativa di vita implica ovviamente disabilità e insorgenza di patologie legate all’invecchiamento: neurodegenerative – quali la malattia di Alzheimer e in generale le demenze – insieme a forme di dolore cronico, che interessano un sempre maggior numero di soggetti anziani e richiedono un importante sforzo di collaborazione in diversi campi. Ma anche investimenti, visto l’onere economico correlato alla cura, all’assistenza e alle spese previdenziali, e al suo impatto sulla spesa pubblica in una società caratterizzata da una popolazione lavorativa numericamente inferiore a quella delle persone a carico (giovani e anziani). Dati The European House – Ambrosetti su cifre Eurostat rilevano purtoppo che in Italia si vive a lungo ma con scarsa qualità della vita dell’anziano: l’aspettativa di vita non in buona salute alla nascita tra il 2005 e il 2013 è aumentata  dal 13,6 al 21,4 percento, mentre quella in buona salute diminuisce dal 67,2 percento al 61,4 percento. Cosa fare dunque?

Fra i relatori, la prof.ssa Stefania Maggi, dell’Istituto di Neuroscienze di Padova, ha evidenziato che la dieta mediterranea ricca di frutta e verdura fresca è una delle maggiori alleate per un invecchiamento di successo. E’ infatti un toccasana per rallentare i fattori di rischio, ridurre l’infiammazione cronica e mantenere nostro organismo in grado di avere una capacità immunitaria in grado di contrastare malattie infettive.

“Il geriatra può fare poco, deve intervenire il pediatra”, ha detto però la professoressa, spiegando che bisogna educare i bambini sin dallo svezzamento a un’alimentazione povera di grassi animali, dolciumi e cibo spazzatura e basata su frutta e ortaggi. Importanti anche le quantità. Uno studio eseguito fra bambini in Lombardia Veneto e Puglia ha evidenziato che anche se la scelta degli alimenti spesso nel Mezzogiorno è migliore, le porzioni sono maggiori, motivo di più obesità infantile al Sud. Si è visto inoltre che mentre Paesi del Nordeuropa – ma anche l’Iran – stanno adottando politiche per introdurre la dieta mediterranea nella loro alimentazione, proprio Paesi come Italia e Spagna stanno facendo marcia indietro rispetto alle nostre tradizioni, privilegiando cibo spazzatura e stili di vita scorretti.Altro alleato di una vita lunga e sana è l’attività fisica. Fra i fattori che peggiorano qualità e aspettativa di vita c’è inoltre l’inquinamento ambientale.

G.L.