antincendio Parla Franco Lufrani, RSPP ed Emergency Manager dell’ INMI  Spallanzani,   che ha organizzato assieme al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco un convegno su “La normativa prevenzione incendi e gli incendi nelle strutture sanitarie

Di Giuseppe Merico

 

L’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive, l’IRCCS Lazzaro Spallanzani ed il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco hanno organizzato oggi, 28 novembre, un convegno su “La normativa prevenzione incendi e gli incendi  nelle strutture sanitarie”,  presso il Centro Congressi di Via Portuense 292, a Roma. Grande successo dell’iniziativa, sala piena e interventi qualificati. Ne parliamo con Franco Lufrani, RSPP ed Emergency Manager dell’ INMI  Spallanzani

 

Facciamo una premessa, l’argomento riguarda solo il rischio d’incendi?

Le strutture sanitarie sono organizzazioni complesse che possono essere caratterizzate da criticità difficilmente riscontrabili in altre realtà industriali. Parliamo di strutture sanitarie che sono state storicamente sviluppate in relazione alle esigenze del territorio in cui sono state collocate, con cambiamenti funzionali e infrastrutturali che possono non aver tenuto conto, nella fase progettuale ormai datata, degli aspetti della sicurezza e, diventate modernamente “aziende”, con le conseguenti ripercussioni manageriali, possono presentare oggi mancanze strutturali, tecnologiche, impiantistiche, organizzative e gestionali.

 

Come nasce l’idea di portare ad un convegno la questione della sicurezza, ed in particolare del rischio incendi nel settore delle strutture sanitarie?

Gli ospedali e le strutture sanitarie sono luoghi di lavoro alquanto eterogenei e complessi e ricoprono una vasta serie di casistiche riconducibili a rischi sui luoghi di lavoro molteplici ed a volte non semplici; la valutazione del rischio incendio merita una normativa apposita, vista la complessità dell’ambiente di lavoro e la significativa presenza di degenti eventualmente non autosufficienti, oltre ai requisiti di sicurezza strutturali e alla formazione degli addetti è importante valutare con attenzione tutte le possibili sorgenti di innesco, ad esempio reagenti chimici infiammabili, presenza di materiali che possono facilmente prendere fuoco, e di strumentazioni e attrezzature collegate all’energia elettrica. Ecco che il convegno promosso dallo Spallanzani vuole rappresentare un volano per alzare il livello di attenzione sul tema.

 

Come si colloca la sua attività, nello specifico?

L’attività del Disaster and Emergency Manager si pone a diretto contatto con le realtà operative della struttura, ed opera a tutto campo per quanto riguarda la sorveglianza e la prevenzione di eventi avversi quali possano essere un incendio, un allagamento o, banalmente, ogni fattore che possa compromettere la sicurezza di operatori, pazienti degenti ed ospiti: sostanzialmente un compito di vigilanza attiva in stretta collaborazione e sinergia con le altre figure deputate a svolgere i compiti dalla normativa di settore, quindi il datore di lavoro, il medico competente, l’unità di sorveglianza sanitaria, il Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione, il Rappresentante per la Sicurezza dei Lavoratori.

 

Il suo parere sull’iniziativa che lo Spallanzani porta a convegno?

Assolutamente favorevole, si tratta di un’azione propulsiva e colgo l’occasione per ringraziare la Direzione Generale per la grande sensibilità e le Istituzioni che parteciperanno attivamente al momento di confronto. Stiamo ragionando sull’idea di un progetto più ampio, ovvero parlare di una vera e proprio “Fire School Hospital” per implementare l’addestramento del personale e giungere ad un elevato livello di preparazione individuale e di gruppo che possa costituire un elemento di ulteriore sicurezza. Siamo dotati, per la prevenzione degli incendi, non solo di  mezzi mobili, un camion ed un pick-up in grado di intervenire rapidamente con scorte d’acqua da 4000 litri il primo e 500 il secondo, ma anche di un vero e proprio “piccolo esercito” costituito non solo dal personale ma anche dai colleghi della vigilanza, che sono già tutti addestrati, formati e certificati ad intervenire con gli autorespiratori. Un evento avverso, lo scorso anno, pur nella sua drammaticità ha visto impegnate le squadre in affiancamento ai Vigili del Fuoco ed un intero reparto è stato cautelativamente evacuato in poco più di tre minuti; a giorni, oltre alla formazione attiva, al raddoppio della dotazione di coperte estinguenti ed  alla abilitazione ad operare con gli autorespiratori, potremo contare anche sulla dotazione di maschere antifumo nei reparti.

 

Presenze qualificate quindi, al Convegno?

Oltre alle Istituzioni regionali ed al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, l’incontro sarà una preziosa occasione di confronto e condivisione non solo con i servizi di prevenzione e protezione delle Asl del Lazio che parteciperanno, ma anche con la stessa Protezione Civile e la qualificata presenza della Associazione Disaster Emergency Management. Valutiamo con attenzione questo genere di attività, e lo Spallanzani si sta preparando a mettere in campo, ad inizio del prossimo anno, ulteriori dodici eventi formativi dedicati all’aggiornamento di quanti hanno già partecipato alle sessioni precedenti ed alla formazione di altre unità di personale.

 

In conclusione, come descrive la sua attività?

Mi capita di un usare un gergo popolare, per facilitare la comprensione del mio lavoro e di quanti collaborano, io sono solito qualificarmi come “l’uomo dei casini”. Ciò che importa, terminologia a parte, è essere presenti a se stessi e servire il bene delle persone. Solo il risultato conta, e cerchiamo di traguardarlo in modo sempre favorevole.