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Di Vanessa Seffer

Oggi a Napoli si celebra un Convegno della Cisl Medici Campania sulla “Professione medica del terzo millennio: i nuovi rischi, il disagio lavorativo e le tutele da costruire”, a Villa Doria D’Angri.

I temi trattati sono tanti, il Risk Management e il ruolo delle Aziende sanitarie, lo stress sul lavoro, gli effetti psicopatologici e l’errore medico, la tutela legale, il contratto collettivo nazionale e non può non parlarsi di aggressione ai medici e di carenza numerica dei camici bianchi.

Fra gli illustri ospiti, alla presenza del Segretario generale della Cisl Medici Nazionale Dott. Biagio Papotto, anche il Vice ministro alla Sanità Pierpaolo Sileri, chirurgo, docente universitario, senatore, al quale abbiamo chiesto:

Cosa pensa stia facendo questo governo per trovare soluzioni per i medici, categoria di cui lei stesso fa parte, che versa in questa deriva, sia sul piano numerico sia per questa situazione complessa ed ingestibile delle aggressioni quotidiane?

Da medico mi sono trovato a confrontarmi spesso anche in prima persona con queste problematiche – ha risposto Sileri –  Già lo scorso governo abbiamo approvato un numero di borse di studio importante per colmare la carenza dei medici specialisti perchè ciò che manca, sono i medici specialisti, è li che si genera l’imbuto formativo, fra coloro che si laureano e chi non riesce a specializzarsi, perchè non riescono a formarsi a causa della mancanza delle borse.

A fronte di 11mila laureati ogni anno ci sono 4.000/4.500 borse per la specializzazione.

Esattamente, un numero importante, già aumentato in maniera cospicua lo scorso anno anche con le borse di Medicina generale non ancora sifficienti e anche in questa Finanziaria vi sarà un ulteriore cospicuo aumento a mio avviso, dovremmo aumentare le borse di circa seimila unità, nei primi tre anni, anche per far fronte ad un aumento dei laureati i Medicina a seguito di un ricorso del 2013. Carenza dei medici specialisti  che potrebbe essere aiutata anche con le ore dei medici SAI che hanno la media di 23 ore a settimana e potrebbero innalzate per colmare questa carenza.

Qualche Regione ha pensato di richiamare i medici in pensione.

Io non sono d’accordo, sarei d’accordo ad aumentare l’età pensionabile, purchè vi sia un ricambio apicale perchè è giusto che chi aspetta di fare il primario o di avere la direzione di unità abbia accesso. se poi nelle regioni che hanno più bisogno qualcuno vuole rimanere oltre il tempo della pensione è giusto che lo faccia, anche perchè un medico più anziano è un medico ben formato che può garantire la fornmazione dei più giovani che succedono negli ospedali.

Tantissimi giovani vengono cooptati nei Pronto Soccorso per sopperire alla mancanza di personale, giovani medici all’ultimo anno di specializzazione.

Grazie al Decreto Calabria oggi è possibile assumere specializzandi all’ultimo anno che a mio avviso, per moltissime branche sono specialisti quasi completi quindi in grado di garantire il servizio, però questo chiaramente dev’essere validato da un percorso formativo adeguato.

L’emergenza sulle aggressioni contro i medici. Che si può fare di concreto, quando ogni giorno ci sono tre casi accertati perchè denunciati?

Stiamo cercando di fare qualcosa, ci sono tre casi in media al giorno su un sommerso che non viene denunciato, ho fatto il medico in ospedale e so che molte volte nemmeno si denuncia o non si segnala alla Direzione sanitaria, ma le violenze sono all’ordine del giorno, dalle verbali a quelle fisiche con aggressioni talvolta che hanno esiti purtroppo anche molto gravi. soprattutto nelle regioni del centro-sud. abbiamo fatto molto, un decreto che è di passaggio alla Camera e sarà molto rapida l’approvazione, con l’istituzione di un Osservatorio e l’aggravamento delle pene per coloro che aggrediscono il personale sanitario.

Il Sottosegretario ha concluso la sua relazione al pubblico di colleghi medici dicendosi contrario al commissariamento, anzi a tutti i commissariamenti, per lui sbagliati “Nel Lazio l’ho vissuto ed ha portato a dei tagli che hanno soffocato il sistema, per esempio nell’assunzione del personale, questo mette in ginocchio la sanità perchè, ad esempio, tutti lavorano fuori orario, con salari bassi e troppi sacrifici”.

 

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La Dott. ssa Doriana Bonavita, Segretaria generale Cisl Campania ha dichiarato: “La Sanità non la possono fare, progettare, pensare tutti. non possiamo non prenderci carico di questi problemi, uscire da questo commissariamento potrebbe essere una opportunità. Dobbiamo inoltre intercettare tutte le forme di disagio del cittadino e dei lavoratori”.

Il Dott. Attilio Maurano, Segretario Regionale Cisl Campania, ha affermato: “Questo convegno organizzato dalla Cisl Medici Campania sul ruolo del medico del terzo millennio serve a chiarire nei confronti della società campana quello che dev’essere il ruolo del medico, che proporrà una figura professionale più umanizzata, ma che attualmente si trova imprigionato fra le violenze degli utenti che si rivolgono al Sistema sanitario e l’insufficienza del sistema stesso che non fornisce le risorse”.

Il Dott. Aniello Pietropaolo, Segretario Generale Cisl Napoli, ha concluso: “Come Cisl Medici della Campania abbiamo attenzionato particolarmente la tendenza ad avviare procedimenti disciplinari a fronte della segnalazione di eventi sentinella. In questi casi va fatto un audit e le informazioni vanno tenute in considerazione ai fini dello studio del fenomeno. Attivare procedimenti disciplinari genera preoccupazione negli operatori”.

@vanessaseffer