La Cassazione annulli con rinvio per un nuovo esame l’ordinanza del tribunale di sorveglianza di Roma che ha confermato il 41 bis per Alfredo Cospito. A chiederlo l’avvocato generale della Cassazione, Pietro Gaeta nella requisitoria scritta depositata l’8 febbraio in vista dell’udienza del 24.

Il 41bis non può giustificare la “rarefazione e la compressione di altre libertà inframurarie” se non con l’impedimento di “contatti e collegamenti” che risultino “concretamente” e “specificamente” finalizzati ad evitare “ulteriori reati o attività dell’associazione esterna”. Lo scrive il Pg della Cassazione nella requisitoria scritta in vista dell’udienza su Alfredo Cospito, sottolineando che “è necessario che emerga una “base fattuale” sulla base di “elementi immanenti e definiti”, cosa che “non è dato riscontrare” nell’ordinanza del tribunale di sorveglianza su Cospito. Dalle motivazioni dell’ordinanza del tribunale di sorveglianza di Roma emerge una “carenza di fattualità in ordine ai momenti di collegamento” con gli anarchici. A scriverlo il pg della Cassazione Piero Gaeta nel parere depositato l’8 febbraio in vista della camera di consiglio della Cassazione su Alfredo Cospito prevista per il 24 febbraio. “La verifica su tale punto essenziale – scrive il pg – non traspare nelle motivazioni del provvedimenti” ma è “necessaria” e non può essere “desumibile interamente ed unicamente né dal ruolo apicale” né dall’essere egli divenuto ‘punto di riferimento’ dell’anarchismo in ragione dei suoi scritti e delle condanne riportate”.

Il 24 febbraio la Corte di Cassazione dovrà pronunciarsi sul ricorso, presentato dalla difesa dell’anarchico, contro la decisione del tribunale di sorveglianza di Roma di confermargli il regime del carcere duro. Le condizioni dell’anarchico intanto peggiorano: pesa 71 chili ed è a rischio di edema cerebrale e aritmie cardiache potenzialmente fatali, secondo quanto riferito dal medico di parte all’avvocato Flavio Rossi Albertini. Cospito sta facendo uno sciopero della fame da 115 giorni ed ora rifiuta anche gli integratori – ieri pomeriggio è stato trasferito dal centro clinico del carcere di Opera al reparto di medicina penitenziaria dell’ospedale San Paolo di Milano. Da ieri pomeriggio si trova in una delle due stanze, vere e proprie celle, per i detenuti al 41 bis.