“La scuola è fondamentale per la democrazia va tutelata, protetta, non abbandonata”. Lo ha detto il premier Mario Draghi alla conferenza stampa di questo pomeriggio per illustrare le ultime disposizioni anti Covid.  Sempre sulla scuola ha riferito che si tratta di “un anno che dobbiamo affrontare con realismo, prudenza ma anche fiducia e soprattutto con unità”. Ha poi ringraziato il ministro, i genitori, gli insegnanti “per gli sforzi di oggi e delle prossime settimane e mesi”.  Ed ha aggiunto: “probabilmente ci sarà un aumento delle classi in Dad ma quello che va respinto è il ricorso generalizzato alla didattica a distanza”. Draghi ha anche detto che esistono delle motivazioni di ordine pratico, ovvero cosa fanno i ragazzi? Fanno sport tutto il pomeriggio o vanno in pizzeria? Poi se chiudiamo tutto torniamo allo scorso anno e non ci sono motivi per farlo”.  Per il premier la gran parte dei problemi che abbiamo oggi sta nel fatto che ci sono non vaccinati. Ha, quindi, invitato tutti a farsi la terza dose vaccinale. ll ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha aggiunto: “Ad oggi i docenti assenti perché positivi o in quarantena sono il 6%, gli studenti il 4,5%. Stiamo controllando la situazione perché abbiamo operato con attenzione, non siamo stati fermi”. Ha poi aggiunto che i docenti sospesi perché non vaccinati sono lo 0,72%. “Il 3,07% dei Comuni ha disposto ordinanze di chiusura: una situazione che non è, quindi, dilagata. Non ci stiamo affidando al caso ma le scelte prese stanno pagando. Stiamo agendo in maniera responsabile regolando anche la dad che è uno strumento utile e deve essere integrato nei piani educativi della scuola”. Ha poi ricordato che il governo dato 92 milioni e 104 mila euro al Commissario Figliuolo per effettuare a titolo gratuito tamponi nella scuola secondaria. “Ora la circolazione del virus mette di nuovo sotto pressione i nostri ospedali, soprattutto per l’effetto sulla popolazione non vaccinata – ha aggiunto Draghi – L’obbligo dei vaccini per gli over 50 lo abbiamo fatto sulla base dei dati, essenzialmente, che ci dicono che chi ha più di 50 anni corre maggiori rischi, le terapie intensive sono occupate per i due terzi dai non vaccinati”.

Draghi ha precisato che il governo sta affrontando la pandemia in modo diverso rispetto al passato, minimizzando gli effetti economici, sociali, soprattutto sui ragazzi e le ragazze, “che hanno risentito delle chiusure dal punto di vista psicologico e della formazione”. “Abbiamo tutti i motivi per pensare che ci riusciremo anche stavolta”. Inoltre, ha sottolineato come con la vaccinazione l’economia ha segnato una crescita di oltre il 6 % e le nostre scuole hanno riaperto”.

Il presidente del Consiglio ha poi detto in merito all’esperienza di questi 11 mesi di governo: “E’ stata esperienza di una maggioranza molto grande in cui occorre accettare diversità di vedute, ma per alcuni provvedimenti molto importanti l’unanimità è importante purché il risultato abbia senso. E’ chiaro che ci sono divergenze e diversità di opinioni ma non sono mai state di ostacolo all’azione di governo”.  E sulla legge di bilancio ha riferito: “La legge di bilancio appena approvata già prevede degli stanziamenti per settori in difficoltà. Per il momento usiamo queste misure. Valuteremo se servono altre risorse. e sul caro bollette ha aggiunto: “La legge di bilancio ha già stanziato 3,5 miliardi. Sono previsti altri provvedimenti nel trimestre successivo e nei mesi a seguire”.

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha detto: “L’ultimo decreto è per far fare un passo avanti importante al nostro paese: oggi siamo all’89,40% di over 12 con prima dose, quindi sono non vaccinati poco più del 10% over 12 che occupa i due terzi di posti in intensiva e 50% in area medica, quindi vogliamo ridurre i non vaccinati per ridurre la pressione sugli ospedali. Obiettivo essenziale del governo è provare a ridurre ancora l’area dei non vaccinati , una minoranza, per ridurre la pressione sui nostri ospedali”. Il ministro Speranza ha anche aggiunto: “Su 100mila persone ci sono 23,2 persone che vanno in intensiva e sono i non vaccinati. Quando si va ai vaccinati con due dosi da più di 4 mesi, il dato passa da 23 a 1,5, quindi crolla clamorosamente e scende a 1 quando la vaccinazione avviene in ciclo primario entro 4 mesi e col booster si va a 0,9, secondo un grafico Iss. Se vogliamo ridurre la pressione sugli ospedali e salvare vite umane e se vogliamo favorire la ripartenza economica e sociale del paese la strada prioritaria è ridurre l’area dei non vaccinati. E questa è una scelta che ha piena evidenza scientifica”.

Infine, il coordinato del Cts, Franco Locatelli, ha riferito: “Nel Cts non c’è stata nessuna voce dissonante rispetto alle misure che sono state adottate dal Governo. Vi è stata una riunione il 7 e di fatto si è analizzata la situazione epidemiologica del Paese senza che si levasse una sola voce dissonante rispetto alle misure”. E sulla scuola ha aggiunto: “Ho letto voci di critiche nel Cts sulla riapertura lamentando la mancata discussione, ma la tematica è stata affrontata in 7 riunioni diverse e ogni volta la posizione è stata unanime”. Ha poi riferito sulla variante Omicron: “Con la variante Omicron il booster copre per l’88% e per il 65% nel caso di ciclo primario, in base ai dati che ci arrivano dal Regno Unito. Non è corretto dire che Omicron sia connotato da un’incapacità di provocare malattia grave. E’ meno pericolosa di Delta ma ha capacità di dare patologia grave e anche fatale”.