Oltre due milioni di terze dosi somministrate in Italia, ma serve accelerare con i richiami. Il ministro della Salute, Roberto Speranza ha evidenziato “come in questa fase di recrudescenza del virus come quella a cui stiamo assistendo bisogna accelerare”.
“Grazie alle misure e adesso ai vaccini – afferma il direttore generale Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza intervenuto al Festival della Scienza medica a Bologna- Abbiamo evitato la grande ondata, quella che avrebbe saturato gli ospedali, li avrebbe congestionati, avrebbe fatto molti morti non solo a causa del Covid direttamente”.
L’Italia comunque resta bianca. Le intensive e i ricoveri in area medica, anche se il tasso nazionale sale al 4% e al 5,3% sono lontani dalle soglie critiche del 10 e del 15 per cento di occupazione anche se l’incidenza in 13 Regioni è sopra soglia critica di 50 ogni 100mila abitanti con i valori più alti nella PA di Bolzano con 189 e in Friuli Venezia Giulia con 139,6.
Intanto si attende l’ok da Ema e da Aifa sulla vaccinazione per la fascia 5-11 anni. Per i vaccini, la loro efficacia “resta elevata” contro decessi e ricoveri, mentre la Delta ne ha diminuito la protezione dall’infezione. Secondo l’Istituto superiore di sanità, efficaci al 91% nel prevenire l’ospedalizzazione, al 95% per il ricovero in terapia intensiva, e al 91% per i decessi, con variante delta prevalente, mentre l’efficacia di prevenzione dall’infezione è al 75% con la variante Delta rispetto all’89% durante la fase epidemica con variante alfa prevalente. È sempre nei non vaccinati la maggiore incidenza dei casi.
Con la vaccinazione della fascia 5-11 anni, l’auspicio del minsitro Speranza è di partire a “dicembre”, ovvero “non appena l’Ema avrà approvato il vaccino e l’Aifa avrà dato il via libera per l’Italia”. Per Speranza “sarà un Natale come gli altri prima del Covid, se i reparti ospedalieri tengono. Se invece i ricoveri salgono scatteranno le misure nei territori, in base al sistema dei colori”.