Il premier Mario Draghi davanti all’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha detto che le sanzioni alla Russia hanno avuto un effetto dirompente ed ha aggiunto: “La guerra della Russia all’Ucraina mina i valori e gli ideali della comunità internazionale. Che deve restare unita e ferma nella riposta all’arroganza di Mosca, anche nel caso dei referendum sul Donbass che, ancora una volta, violano il diritto internazionale”. Fa poi un appello alla comunità internazionale di “non dividersi tra Nord e Sud” a rimanere uniti, ancora una volta, davanti alle provocazioni di Putin, perché ne va del futuro di tutti. Ha poi assicurato: “L’Italia anche nei prossimi anni continuerà a essere protagonista della vita europea, vicina agli alleati della Nato. Stare con Kiev era l’unica scelta possibile. E ora che sul campo l’esercito ucraino ha conquistato un vantaggio strategico importante, anche se l’esito resta imprevedibile, non bisogna desistere dalla ricerca delle condizioni per la pace”. L’avanzata di Kiev, rimarca Draghi, è stata possibile “anche grazie alla nostra assistenza militare”. Ma la guerra e le sanzioni hanno effetti negativi sempre più ingenti sui Paesi schierati contro la Russia, quindi, mantenere la “coesione sociale” deve essere il mantra che guida le scelte dei governi che devono continuare a perseguire la “cooperazione” come già accaduto con la pandemia Covid.