Il mondo della musica italiana è in lutto per la scomparsa di Toto Cutugno, avvenuta il 22 agosto presso l’ospedale San Raffaele di Milano. Nato il 7 luglio 1943, Cutugno è stato uno dei cantanti più amati in Italia e ha lasciato un’impronta indelebile nella scena musicale internazionale. La sua lunga battaglia con una malattia si è conclusa, lasciando un vuoto nel cuore dei suoi numerosi fan.

Cutugno è divenuto celebre grazie a brani indimenticabili come “L’Italiano,” che con il tempo è diventato una sorta di inno nazionale, riconosciuto anche all’estero. La sua voce calda e coinvolgente ha portato alla creazione di successi come “Il tempo se ne va,” “La mia musica,” e “Solo noi,” solo per citarne alcuni. Il suo talento artistico si è espresso attraverso la partecipazione a quindici edizioni del Festival di Sanremo, tra cui una memorabile performance del 1990 con Ray Charles.

Oltre alla sua carriera da cantante, Cutugno si è dimostrato un vero uomo di spettacolo, mostrando abilità sia nel cantautorato che nella conduzione televisiva. Nel 1987, ha presentato una fortunata edizione di “Domenica In.” Il suo impatto si è esteso anche oltre i confini italiani, con una serie di successi in Francia, dove brani come “L’ete’ Indien” sono diventati hit internazionali.

La sua relazione con il Festival di Sanremo è stata particolarmente significativa. Nonostante sia stato spesso ricordato per essere arrivato in secondo posto (l'”eterno secondo”), ha segnato la vittoria nel 1980 con “Solo noi.” La sua canzone-simbolo, “L’Italiano,” sebbene sia giunta solo al quinto posto nel 1983, ha raggiunto un successo straordinario, vendendo milioni di copie in tutto il mondo.

La versatilità di Cutugno si è evidenziata anche nella sua capacità di scrivere brani per altri artisti. Ha collaborato con grandi nomi come Domenico Modugno, Gigliola Cinquetti, e Adriano Celentano, creando canzoni che hanno dominato le classifiche musicali.

La sua relazione con il Festival di Sanremo è stata così profonda che nel 2005 ha rinunciato a esibirsi all’Olympia di Parigi per partecipare all’evento italiano. Nel corso degli anni, Cutugno ha continuato a viaggiare e a esibirsi in tutto il mondo, rimanendo sempre fedele al suo motto: “Lasciatemi cantare con la chitarra in mano, lasciatemi cantare, sono un italiano.”

La sua eredità rimarrà viva attraverso la sua musica, che ha saputo toccare il cuore di molte persone. I funerali di Toto Cutugno si terranno giovedì 24 agosto presso la Basilica Parrocchia dei Santi Nereo e Achilleo a Milano. Il suo contributo al mondo della musica italiana e internazionale non verrà mai dimenticato.