epa03683945 Italian Prime Minister Enrico Letta holds a press conference with French President Francois Hollande (not seen) after their meeting at the Elysee Palace, in Paris, France, 01 May 2013. EPA/YOAN VALAT

La Direzione nazionale del Pd, ha approvato ieri notte, riunita al Nazareno, con 3 voti contrari e 5 astenuti  le liste per le candidature in vista delle prossime elezioni.

La riunione, convocata e slittata più volte nel corso della giornata, si è conclusa intorno alle 00.45. Una ventina circa di esponenti della corrente riformista non hanno partecipato al voto. Il segretario del Ps, Erico Letta ha affermato: “Avrei voluto ricandidare tutti i parlamentari uscenti. Ma è impossibile per la riforma del taglio dei parlamentari ma anche per esigenza di rinnovamento. Potevo imporre persone “mie’ ma non l’ho fatto perché il Partito è comunità”. Letta ha, quindi, chiesto personalmente sacrifici ad alcuni. “Mi è pesato tantissimo -ha rimarcato il leader Pd – Quattro anni fa il metodo di chi faceva le liste era: faccio tutto da solo. Io ho cercato di comporre un equilibrio. Il rispetto dei territori è tra i criteri fondanti delle scelte”.

Il segretario del Pd sarà candidato come capolista alla Camera in Lombardia e Veneto, mentre Carlo Cottarelli sarà capolista al Senato a Milano e il professore e microbiologo Andrea Crisanti sarà capolista in Europa. Tra le candidature figurano anche 4 giovani under 35 indicati come capolista: Rachele Scarpa, Cristina Cerroni, Raffaele La Regina, Marco Sarracino. Tra le altre candidature scelte dal Pd per le prossime elezioni ci sarà il deputato e costituzionalista Stefano Ceccanti, in lizza al collegio proporzionale in Toscana, al quarto posto. Figura anche il senatore Tommaso Nannicini, che sarà candidato in un collegio contendibile. Invece ha annunciato la sua non accettazione della candidatura la senatrice Monica Cirinnà. “Mi hanno proposto un collegio elettorale perdente in due sondaggi, sono territori inidonei ai miei temi e con un forte radicamento della destra- ha spiegato-Evidentemente per il Pd si può andare in Parlamento senza di me, è una scelta legittima. Resto nel partito, sono una donna di sinistra ma per fortuna ho altri lavori”. Tra i big esclusi dalle liste del Pd ci sarebbe anche Luca Lotti.