L’attacco massiccio da parte del gruppo terroristico Hamas contro Israele ha causato un aumento del bilancio delle vittime, che ora supera le 250 persone, secondo quanto riportato da The Times of Israel, citando fonti mediche. Il numero dei morti potrebbe ancora salire, e i feriti sono almeno 1.450, molti dei quali in condizioni gravi.
In risposta all’attacco, Israele ha lanciato attacchi con decine di aerei su Gaza, colpendo 17 compound militari e 4 centri di comando operativi appartenenti all’organizzazione terroristica Hamas nella Striscia di Gaza. Il bilancio dei palestinesi uccisi a Gaza è ora salito a 232, secondo il ministero della sanità di Gaza, e ci sono 1.700 feriti. Questi numeri includono anche i membri dei commando di Hamas che sono penetrati in Israele.
La situazione è diventata ancora più critica con una nuova serie di razzi lanciati nella zona centrale di Israele e su Tel Aviv, dove le sirene di allarme hanno suonato a lungo. L’Iron Dome è stato attivato per intercettare i razzi nemici, causando numerose esplosioni nel cielo.
L’escalation della violenza in Medio Oriente ha visto Hamas dichiarare guerra e mettere sotto scacco Israele. L’attacco è stato particolarmente violento, con migliaia di razzi lanciati da Gaza che hanno seminato distruzione e morte in Israele. Questo ha portato a una presa d’ostaggi senza precedenti, con miliziani armati di Hamas che sono riusciti a penetrare in territorio israeliano, prendendo in ostaggio civili e militari e uccidendone alcuni.
L’esercito israeliano è entrato in conflitto con i miliziani di Hamas in diverse località lungo il confine, e i combattimenti sono ancora in corso in 22 località. La tensione si è estesa anche alla Cisgiordania, mentre a Gaza è stata interrotta l’energia elettrica.
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha dichiarato che Israele è in guerra e ha ordinato il richiamo dei riservisti. Ha promesso una risposta potente e prolungata, sottolineando che il nemico pagherà un prezzo elevato.
L’escalation del conflitto suscita preoccupazione per un possibile coinvolgimento degli Hezbollah libanesi a nord, anche se ci sono segnalazioni contrastanti sul loro coinvolgimento. La situazione rimane fluida e incerta, ma è evidente che il conflitto non si risolverà rapidamente.