Nelle prime ore di oggi, Domodedovo, cittadina russa a sud di Mosca, è stata scossa da esplosioni e un vasto incendio, secondo segnalazioni di canali Telegram russi. Questi eventi avvengono in seguito all’abbattimento da parte dei sistemi di difesa aerea russi di due droni durante la notte tra martedì e mercoledì, uno vicino a Domodedovo e l’altro nei pressi dell’autostrada di Minskoe.
Un attacco massiccio con droni è stato lanciato dalle forze russe nella regione di Rivne, nell’Ucraina occidentale, con la distruzione di un deposito di petrolio nel distretto di Dubno, a circa 125 km dal confine con la Polonia. Almeno 45 soccorritori sono sul posto.
In risposta a queste crescenti tensioni, la Polonia ha annunciato l’invio di fino a diecimila soldati aggiuntivi al confine con la Bielorussia per rafforzare la Guardia di Frontiera, con l’obiettivo di scoraggiare possibili aggressioni.
Nel frattempo, una centrale nucleare ucraina a Zaporizhzhia è sull’orlo di un possibile blackout, avendo perso il collegamento alla linea principale ad alta tensione. Questo solleva gravi preoccupazioni riguardo alla sicurezza nucleare e radioattiva, poiché l’unità 4 della centrale è in uno stato delicato.
Nel contesto di questa situazione, il conflitto in corso ha causato ulteriori tragedie, come il bombardamento russo che ha colpito Zaporizhzhia, portando a tre morti e nove feriti, compreso un bambino di 11 mesi.
L’escalation delle tensioni tra Russia e Ucraina continua a suscitare preoccupazione e richiede una risposta urgente da parte della comunità internazionale per evitare ulteriori danni e per garantire la sicurezza delle persone coinvolte.