VITERBO – Nel cuore del centro storico di Viterbo, si è avuto ieri sera l’esordio della nuova minimacchina di Santa Rosa, chiamata “Eterna”. Questo evento segna la 24ª edizione della festa e il 55º trasporto della minimacchina in onore Santa patrona del comitato centro storico. Ciò che rende questo momento ancor più speciale è che, per la prima volta, la macchina è stata portata non solo dai facchini maschi, ma anche dalle bambine, in tutto venticinque partecipanti.
Eterna si è presentata con una struttura snella ed elegante, nel suo candido bianco. Sulla macchina, è presente la scritta “Aeternum” in cima e “Diva Rosa” sulla base, mentre tutt’intorno sono rappresentati elementi legati a Viterbo, come i leoni, alla storia della patrona e alla tradizione del trasporto.
Questa meravigliosa creazione è nata dalla mente di cinque minifacchini, ora diventati adulti, ed è stata realizzata con la massima cura per i dettagli. Illuminata da numerose candele a fiamma viva, Eterna è alta un metro in più rispetto alle edizioni precedenti.
La macchina è circondata da leoni e angeli, i primi simboleggiano la forza dei facchini e delle donne, mentre gli angeli rappresentano coloro che purtroppo non sono più tra noi, ma hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia del Comitato del Centro Storico.
Prima dell’inizio del trasporto, sono state consegnate targhe e attestati alla presenza del vescovo Orazio Francesco Piazza, del presidente della Provincia Alessandro Romoli e della sindaca Chiara Frontini. Erano presenti anche assessori e consiglieri comunali, provinciali e regionali, nonché il presidente del Sodalizio, Massimo Mecarini, il capofacchino Sandro Rossi e il nuovo presidente del Comitato Centro Storico, Gianni Baiocco.
L’atmosfera è stata carica di emozioni quando, intorno alle 21:20, il capofacchino Sandro Rossi ha dato il via con il tradizionale “Sollevate e fermi”. Eterna ha iniziato il suo percorso, accompagnata dagli applausi dei viterbesi che erano pronti a sostenere i minifacchini.
Il tragitto è partito e terminato in Piazza Dante, proprio dove 55 anni fa tutto ebbe inizio con un modesto gruppo di bambini di San Giovanni in Zoccoli, che realizzò la prima minimacchina con poche cassette di legno, scatole, bidoni, candele e santini. L’obiettivo era quello di emulare i facchini e portare la statua di Santa Rosa sulle loro spalle.