Il Parlamento europeo ha dato il via libera definitivo alle nuove regole contro il cosiddetto “gender pay gap”, il divario di salario tra uomini e donne. Il testo è stato approvato con una maggioranza schiacciante di 427 voti favorevoli, solo 79 contrari e 76 astensioni. L’obiettivo delle nuove regole è contrastare il divario retributivo tra i generi e garantire la parità salariale tra uomini e donne.
Le nuove regole saranno vincolanti per tutti i 27 Stati membri dell’Unione Europea. In particolare, verrà imposto che le strutture retributive siano basate su criteri neutrali rispetto al genere, sia nel settore privato che in quello pubblico. Ciò significa che dovranno essere introdotti sistemi di valutazione o classificazione professionale neutri sotto il profilo del genere. Inoltre, anche gli avvisi di posto vacante e la denominazione delle posizioni lavorative dovranno essere neutri dal punto di vista del genere.
La presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ha espresso la sua soddisfazione per il risultato ottenuto, definendolo “un salto di qualità verso l’uguaglianza, soprattutto per le donne”. Metsola ha poi aggiunto che questa è una decisione inclusiva che andrà a beneficio di tutti: dipendenti, datori di lavoro e società.
Il gender pay gap rappresenta ancora un problema diffuso in Europa, con donne che guadagnano in media il 14,1% in meno degli uomini. Questa disparità di trattamento ha gravi conseguenze sociali ed economiche e deve essere affrontata con politiche efficaci e vincolanti.
Le nuove regole sono un passo importante verso l’eliminazione del gender pay gap e l’Unione Europea sta dimostrando di voler combattere le discriminazioni di genere anche attraverso la regolamentazione. Ciò rappresenta un segnale importante per tutte le società che devono impegnarsi a garantire la parità di retribuzione tra i propri dipendenti, a prescindere dal genere.