La fame nel mondo è un problema sempre più urgente, soprattutto nei Paesi poveri, dove le persone lottano per avere cibo sufficiente per sopravvivere. Secondo l’analisi della Coldiretti in occasione del Food Summit Onu, nel 2022 la fame ha colpito 735 milioni di persone.
In questo contesto, paradossalmente, i prezzi dei prodotti agricoli stanno aumentando a livello globale, ma i contadini ricevono meno denaro per il loro lavoro. Secondo le quotazioni dell’indice Fao, a giugno del 2022, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, il latte alla stalla è calato del 22% e i cereali nei campi del 24%.
L’inflazione alimentare è in crescita sia negli Stati Uniti (+6,7%) che nell’Unione Europea (+13,8%), con un aumento dell’10,7% in Italia. Tuttavia, la situazione è ancora più critica nei Paesi poveri, dove l’inflazione alimentare è salita del 48% in Burundi, del 49% in Pakistan e del 2% in Ghana.
Questa situazione di insicurezza alimentare colpisce maggiormente le persone che vivono nelle zone rurali, e il paradosso è che proprio chi produce il cibo non riesce a garantirne a sufficienza per sfamare la propria famiglia.
Per affrontare questa critica situazione, è stata creata la World Farmers Markets Coalition, un’organizzazione che mira a sostenere i contadini, migliorando il loro reddito e occupazione, e combattere la fame. In Italia, la Coldiretti e la Fondazione Campagna Amica sono tra le organizzazioni fondatrici di questa iniziativa.
L’Italia ha la più estesa rete di mercati contadini organizzati dell’Unione Europea, con circa 1.200 farmers market di Campagna Amica, coinvolgendo circa 15.000 agricoltori. Questi contadini contribuiscono a preservare molti prodotti agricoli tradizionali, che sono esposti durante la mostra mercato “internazionale” di Campagna Amica in occasione del Food Summit Onu. Prodotti come il Maca negra peruviano, l’olio di Perilla della Corea del Sud, la gelatina d’erba taiwanese, i tartufi di mare del Canada e il miele di Tupelo georgiano sono solo alcuni degli esempi delle prelibatezze che gli agricoltori producono e condividono in questi mercati.