– Una «foto-op» con tanto di Foro Romano e Colosseo alle spalle e un colloquio breve, ma privato, nel Campidoglio: a quattro giorni dall’attacco del ministro Vincenzo Spadafora sull’amministrazione romana la sindaca Virginia Raggi incassa l’appoggio, per ora ancora a livello« simbolico» del premier Giuseppe Conte che, già nell’era giallo-verde aveva mostrato di essere vicino, anche rispetto a una parte del M5S, alla prima cittadina della Capitale. L’occasione è la Giornata Nazionale del Folklore, istituita dallo stesso premier: un corteo formato dalle band musicali provenienti da quasi tutta Italia che proprio nella piazza del Campidoglio ha il suo punto di arrivo. Lì Conte arriva dopo aver incontrato Raggi nell’edificio del Comune. Un incontro che ha un tema chiave sullo sfondo: quello dei fondi per la città e dei poteri speciali da assegnare, per legge, alla Capitale. È un tema che, nel governo giallo-verde, fu strozzato dalla trincea della Lega, che sulla capitale ha da tempo puntato il suo «faro elettorale». Ma, neppure con il Conte 2, il dossier avrà vita facile visto che, dopo l’annuncio di Di Maio di un ddl ad hoc, subito è arrivato lo stop del Pd. Il ddl, in ogni caso, presto dovrebbe cominciare il suo iter parlamentare. E, in questo contesto, la sponda di Palazzo Chigi per Raggi potrebbe essere risolutiva. Conte, in ogni caso, decide di dare un’impronta fortemente «romana» a questo sabato ottobrino improvvisando una lunga passeggiata a piedi dal Campidoglio a Palazzo Chigi. E, tra selfie e strette di mano dei passanti anche un pò sorpresi dalla sua presenza, il premier mette in atto anche una parentesi «ecologista» raccogliendo una bottiglia di birra da 66 cl che, in Piazza Venezia, giaceva in mezzo alla strada. Prima di rientrare a Palazzo Chigi Conte si concede anche una tappa alla Feltrinelli, dalla quale esce con una borsa piena di libri. Tra i suoi acquisti il romanzo storico «La chimera» – che il premier ha donato ad una scuola partecipando all’iniziativa «#ioleggoperché – e il volume la »Grande regressione«, una riflessione di 15 intellettuali sui mancati traguardi della democrazia liberale e sul predominio del tema della sicurezza su battaglie storiche, come quella sui diritti.