L’Italia ha salutato Giorgio Napolitano, presidente emerito della Repubblica, con una cerimonia di Stato toccante e solenne che ha visto la partecipazione di numerose personalità politiche italiane e straniere. Nella sala d’onore della Camera dei Deputati, dove è stato esposto il feretro del defunto presidente, due bandiere sventolavano a lutto: quella italiana e quella europea. Questi due simboli hanno rappresentato in modo eloquente l’impegno politico e istituzionale di Napolitano, un uomo che ha dedicato la sua vita alla causa dell’Italia e dell’Europa.

La cerimonia funebre di Stato, di natura laica, è iniziata alle 11.30 nell’Aula di Montecitorio, con la presenza di importanti leader internazionali come il presidente francese Emmanuel Macron e il presidente federale tedesco Frank-Walter Steinmeier. La cerimonia è durata un’ora e mezzo, durante la quale sono intervenuti oratori selezionati dalla famiglia Napolitano, tra cui i presidenti del Senato Ignazio La Russa e della Camera Lorenzo Fontana, l’ex premier Giuliano Amato, il commissario europeo Paolo Gentiloni, Gianni Letta e l’ex parlamentare Anna Finocchiaro. Le parole del cardinale Gianfranco Ravasi hanno continuato a intrecciare il delicato rapporto tra la dimensione laica di Napolitano e quella religiosa.

La giornata di lutto ha visto la partecipazione di numerose personalità, tra cui il presidente albanese Edi Rama, la duchessa di Edimburgo Sophie di Wessex, i capitani reggenti di San Marino e i presidenti emeriti di Portogallo, Slovenia e Austria. Il Parlamento europeo è stato rappresentato dalla vicepresidente Pina Picierno, mentre le bandiere dell’UE e italiane a Bruxelles sono rimaste a mezz’asta in segno di rispetto.

La cerimonia è stata caratterizzata dalla presenza di un picchetto dei Corazzieri, con sei carabinieri in alta uniforme per gli onori militari. In varie città italiane sono state organizzate iniziative in onore di Napolitano, tra cui un maxischermo a Napoli nella Sala dei Baroni al Maschio Angioino.

I funerali di Stato sono riservati a figure istituzionali di alto rango, ex presidenti della Repubblica, ex premier e ministri deceduti durante il loro mandato, nonché a coloro che hanno onorato la nazione o sono vittime del terrorismo. Questi funerali sono regolamentati dalla legge numero 36 del 7 febbraio 1987, che prevede che le spese per i funerali di figure come il presidente della Repubblica siano a carico dello Stato. La decisione di proclamare il lutto nazionale è presa dal cerimoniale di Stato.

Al termine della cerimonia, il feretro di Giorgio Napolitano è stato trasportato al cimitero acattolico di Roma, dove riposerà. La nazione italiana ha così reso un ultimo omaggio a un uomo che ha dedicato la sua vita alla causa pubblica e al servizio del Paese.