L’attacco russo in Ucraina ha messo in evidenza tutte le fragilità del nostro sistema energetico e alimentare. Energia, alimentazione e trasporti sono diventati temi centrali nel panorama istituzionale, politico e geopolitico, essenziali anche nell’ambito della “Strategia di Sicurezza Nazionale” e della transizione ecologica.
di Francesco Tagliente
È evidente che la sicurezza in questi settori è un tassello cruciale da presidiare anche all’interno di una più complessiva strategia di difesa dell’interesse nazionale.
Bisogna considerare con molta attenzione che oggi nuove minacce vengono rivolte contro gli apparati commerciali, industriali, scientifici, tecnologici e finanziari di un Paese.
Questo comporta la necessità di mirare, con un approccio proattivo e propositivo, al perseguimento di una adeguata autonomia tecnologica e produttiva del Paese nel settore energetico, alimentare e dei trasporti.
Non saremmo dovuti arrivare a una guerra per comprendere che per non essere esposti a ricatti economici, in settori strategici come quello dell’energia e dell’alimentazione non si può dipendere dagli altri e per di più da un solo fornitore.
Inutile girarci intorno. La mancanza di un’indipendenza energetica europea è dovuta soprattutto alle decisioni poco accorte assunte negli ultimi dalla politica dei governi, sia europei che italiani. Non siamo stati capaci di sfruttare appieno le fonti rinnovabili energetiche provenienti da irraggiamento solare, dal vento, le biomasse, le maree, le correnti marine e le precipitazioni. Sul fronte alimentare la politica agricola non è stata sempre in grado di valorizzare il suolo come risorsa rispettosa degli operatori, del suolo e dei consumatori.
La guerra in Ucraina ha fatto saltare tutte le previsioni e gli equilibri internazionali, modificando velocemente gli scenari consolidati, tanto da rendere urgente la valutazione di ogni possibile percorso che porti verso l’autosufficienza energetica e alimentare. I drammatici scenari di guerra in corso ai confini dell’Europa, impongono di riaprire un dibattito per superare alcune prese di posizione ideologiche “integraliste” che fanno male al sistema paese e, a volte, allo stesso ambiente.
La sopravvenuta crisi energetica e alimentare, richiede una seria riflessione per un nuovo approccio pragmatico e meno burocratico dell’ambiente e una rivisitazione dei vincoli paesaggistici e ambientali.
Il tema è stato al centro di un dibattito organizzato il 5 giugno, dalla presidenza dell’ANCRI e dal Comune di Crispiano (TA), in occasione della “Giornata Mondiale dell’Ambiente”.
Grazie alla disponibilità dall’editore Giovanni Sciscione e del Direttore dell’emittente Italia 7 Fabrizio Manfredini il tema “Ambiente e emergenza energetica e alimentare” lo riprenderemo per approfondirlo nel corso della prossima puntata dello speciale monitor condotto da Gaetano D’Arienzo in diretta dalle ore 21.30 alle 23.00 di giovedì 16 giugno.