di WANDA CHERUBINI-

VITERBO- La città di Viterbo ha vissuto una serata indimenticabile con l’ultimo trasporto di “Gloria”, la maestosa Macchina di Santa Rosa realizzata da Raffaele Ascenzi. “Gloria” è stata portata dai suoi facchini lungo un tragitto perfetto, sotto la sapiente  guida del capo facchino Sandro Rossi.

Un momento  molto emozionante è stata la doppia girata in Piazza del Comune, dedicata non soltanto alla città ma anche a chi non c’è più: Antonio Scarponi, Luigi Scorsino, Rolando Venanzi, Luciano Scardozzi, Alessandro Radanich. Roberto Ioppolo, Cesare Cencioni, Mario Rosselli, Giancarlo Sabatini, Cesare Laureti, Armando Costantini, Ruben Ciarlanti, Alessio Paternesi. L’intero trasporto è stato, invece, dedicato ai 10 anni di riconoscimento Unesco ed ai 45 anni della nascita del Sodalizio dei facchini di Santa Rosa ed a tutte le donne vittime di violenza. Una novità assoluta di quest’anno è stata l’incisione dei nomi dei cari defunti dei viterbesi nel basamento della Macchina, accanto alle oltre 50.000 preghiere raccolte all’interno dell’urna trasportata con “Gloria”.

Momenti intensi si sono susseguiti lungo il percorso, come il tratto in via del Corso e la girata In Piazza del Teatro per onorare la memoria di Roberto Ubaldi, noto come Baffino, un facchino scomparso prematuramente. I suoi compagni lo hanno ricordato con affetto anche dopo, una volta posizionata “Gloria” sul sagrato di Santa Rosa.

Il momento culminante è stato  il tratto in salita che ha richiesto grande sforzo ai facchini ormai stanchi. Tuttavia, con determinazione e fede, non si sono risparmiati per portare “Gloria” a casa. La loro dedizione è stata applaudita e premiata con abbracci affettuosi dai familiari dei facchini, che hanno atteso con ansia il loro ritorno sulle scalinate della basilica fin dal primo pomeriggio. Un evento unico che ha dimostrato ancora una volta la straordinaria capacità della comunità di Viterbo di celebrare la loro Santa patrona attraverso la maestosità della Macchina di Santa Rosa.