Il governo sta concentrando sforzi nella ricerca di risorse per la prossima manovra, affrontando tagli a sprechi e inefficienze, e riallocando fondi da misure ereditate ma non condivise. Questa iniziativa è stata guidata dalla stessa premier Giorgia Meloni, che ha delineato la necessità di accelerare su tali tagli per far fronte alle scarse risorse disponibili. L’obiettivo è indirizzare la manovra verso sostegni alle famiglie, la lotta alla denatalità e il supporto alle fasce deboli.
L’attenzione è focalizzata sulla conferma del taglio del cuneo fiscale e le risorse per l’assegno unico, oltre a un possibile pacchetto di incentivi per la natalità. Tuttavia, la disponibilità di risorse è al momento inferiore a quanto richiesto per le azioni essenziali. La premier ha quindi chiesto ai ministri di esaminare attentamente le spese, identificare risparmi e dirottare fondi da iniziative non condivise.
La deadline è vicina: entro il 10 settembre, i ministri devono presentare al Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti proposte di risparmio per attuare una “spending review”. L’obiettivo fissato dal Ministero dell’Economia è di risparmiare 1,5 miliardi di euro in tre anni.
La ricerca di risorse guarda anche ad altri ambiti, come i risparmi energetici e le risorse attese dall’avvio della riforma fiscale. Anche le privatizzazioni sono prese in considerazione, con la prospettiva di cedere quote di minoranza nelle partecipate.
Tuttavia, le difficoltà nel reperire risorse preoccupano le opposizioni. La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, esprime preoccupazione per la mancanza di risorse destinate alla sanità nella manovra. Inoltre, c’è l’ansia che potrebbe esserci una frenata nell’indicizzazione delle pensioni. I sindacati, infine, sono pronti alla mobilitazione in caso di mancate risposte riguardo al rinnovo dei contratti nella Pubblica Amministrazione.
Il governo è quindi alle prese con la sfida di bilanciare le risorse disponibili con le esigenze e le promesse fatte, mentre si affaccia il rischio di vincoli di bilancio più rigidi dall’Europa nel nuovo Patto di Stabilità.