Sul decreto Ucraina cala la fiducia del governo e il testo va in Aula senza il fardello di un ordine del giorno sull’aumento delle spese militari al 2% del Pil entro il 2024.
Una soluzione in grado di placare lo scontro tra il premier Mario Draghi e il leader 5 Stelle Giuseppe Conte. Il governo porta a casa così il provvedimento per gli aiuti all’Ucraina senza timore di strappi. E all’esecutivo resta sempre l’ordine del giorno già votato dalla Camera che lo impegna ad aumentare le risorse entro il 2024. “Vi posso assicurare che il M5s continuerà a lavorare non per la crisi di governo ma per una soluzione di buon senso”- ha detto Conte che ha rimarcato: “Nessuno dice di non rispettare gli impegni presi ma di allungare la curva al 2030”. Il ministro della Difesa, il dem Lorenzo Guerini ha riferito: “Fin dal momento in cui ho assunto la guida di questo dicastero ed anche in questi giorni ho sempre indicato sia l’esigenza di rispettare l’obiettivo del 2%, sia la gradualità con cui raggiungerlo. Dal 2019 ad oggi abbiamo intrapreso una crescita graduale delle risorse sia sul bilancio ordinario che sugli investimenti, che ci consentirà, se anche le prossime leggi di bilancio lo confermeranno, di raggiungere la media di spesa dei Paesi dell’Ue aderenti alla Nato e poi, entro il 2028, il raggiungimento dell’obiettivo del 2%”.