I Paesi del G7 hanno deciso di introdurre un tetto massimo al prezzo del petrolio russo, per tagliare le entrate di Mosca e limitare l’impatto della guerra sui prezzi dell’energia. Il Cremlino ha deciso prima di non vendere il petrolio a chi applicherà il “price cap”. Poi in serata Gazprom ha fatto sapere che il Nord Stream, il gasdotto principale per il trasporto del gas russo verso l’Europa occidentale, sabato non ripartirà, com’era invece previsto dopo tre giorni di manutenzione. Quindi, torna lo spettro dello stop del gas russo. Resta poi da capire che modalità avrà il tetto sul petrolio deciso dal G7. Intanto nell’UE si lavora per frenare i consti sull’energia. La parola d’ordine è risparmio. Nel medio termine, poi, andrà rivista la configurazione del mercato dell’elettricità valutando ad esempio il ‘decoupling’, per disaccoppiare cioè il prezzo del gas da quello dell’elettricità, oltre a fare imponenti investimenti nelle rinnovabili. L’attesa è per il confronto al Consiglio straordinario dei ministri dell’energia del 9 settembre. Von der Leyen poi potrebbe annunciare alcune misure specifiche già nel discorso sullo Stato dell’Unione del 14 settembre. Per quanto riguarda l’Italia varrà “uno o due miliardi” l’intervento previsto la settimana prossima dal governo per “consentire di avere nell’immediato energia e gas a prezzo calmierato”, secondo quanto anticipato dal ministro del Turismo, Massimo Garavaglia. Il leader della Lega, Matteo Salvini ha affermato: “In questo momento l’Italia ha due emergenze prioritarie da risolvere. Servono interventi immediati per bloccare gli aumenti di luce e gas, ma anche lo stop all’invio delle cartelle esattoriali della Agenzia delle Entrate. Non voglio vincere le elezioni con un Paese in ginocchio e un milione di disoccupati in più. C’è un Governo ancora in carica, proceda. Come ha fatto la Francia che ha stanziato 30 miliardi subito”. Il ministro degli Esteri e leader di Impegno civico, Luigi Di Maio ha commentato: “Ci sono imprenditori che stanno decidendo se chiudere o se indebitarsi per chiudere a fine anno e questo non è possibile. E’ un “momento di grandissima sofferenza per le nostre aziende italiane, dal più piccolo esercizio commerciale alla più grande azienda manifatturiera – aggiunge il ministro – tutti stanno soffrendo per prezzo energia che deriva da ricatto di Putin all’Europa, dal gioco che fa nel ridurre le quantità di gas che poi consentono forte speculazioni al Ttf di Amsterdam”. Di Maio poi replica che “l’unico razionamento che voglio fare in questo momento è sulle bollette delle imprese italiane. Pagare alle imprese le bollette italiane per l’80%, altrimenti le imprese, razionamento o no, non riusciranno ad affrontare l’autunno, neanche l’inverno”. Il leader di Fdi, Giorgia Meloni ha commentato:”Sono d’accordissimo sul price cap: abbiamo garantito al governo il massimo sostegno in una battaglia che consideriamo fondamentale. Nelle ultime ore sono diventata un po’ più ottimista rispetto ai giorni scorsi. Faremo quello che possiamo per dare una mano all’Italia in questo senso. Penso che si possa lavorare a livello italiano per scollegare il prezzo dell’elettricità a quello del gas. Questo comporterebbe una diminuzione sensibile e immediata delle bollette”.