Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto lavoro, un pacchetto di misure volto a supportare i lavoratori e le loro famiglie. Tra le novità, c’è l’aumento dagli 80 ai 100 euro mensili in busta paga fino a dicembre e l’introduzione del nuovo strumento di inclusione sociale, l’assegno di inclusione. Il decreto ha suscitato alcune polemiche, ma la ministra del lavoro Marina Elvira Calderone ha difeso le misure del governo, affermando che l’obiettivo non era quello di rendere più precario l’utilizzo dei contratti a termine, ma di semplificare l’interpretazione di una norma che ha delle difficoltà applicative. La Calderone ha sottolineato che il governo non fa interventi spot, ma ha una visione a lungo termine per il bene dei lavoratori.
Il decreto lavoro, tuttavia, è stato criticato dalla sinistra e dai sindacati, che sostengono che il provvedimento sia senza una visione e possa aumentare la precarietà dei lavoratori. D’altro canto, la Lega e il centrodestra hanno apprezzato le misure del governo, sostenendo che il decreto possa portare a tagli di tasse e aumenti degli stipendi per milioni di lavoratrici e lavoratori.
La ministra Calderone ha inoltre sottolineato che il governo è impegnato in un percorso di ampio respiro, che deve consentire di accompagnare chi ha voglia di lavorare e sostenere le famiglie. Il decreto, insomma, rappresenta un tentativo di dare risposte concrete ai problemi dei lavoratori e delle loro famiglie, in un momento di difficoltà economica per il Paese.