Il Consiglio dei ministri ha recentemente approvato un decreto contenente una serie di misure volte a contrastare la crescente criminalità giovanile in Italia. Tuttavia, va notato che non è stata inclusa una stretta sull’accesso dei minori ai siti pornografici nel decreto, nonostante la richiesta della ministra Roccella.

Una delle modifiche più significative introdotte dal decreto riguarda la riduzione dell’età minima per la custodia cautelare, passando da 9 a 6 anni di pena. Questo significa che sarà più facile per i minori finire in carcere in caso di reati gravi. Tuttavia, non è stata approvata alcuna riduzione dell’età per l’imputabilità.

La premier Giorgia Meloni ha spiegato che la crescente criminalità giovanile è un fenomeno preoccupante che sta diffondendosi rapidamente, con sempre più giovani coinvolti in atti criminali gravi. In risposta a questa situazione, sono state adottate una serie di misure nel decreto, finalizzate non solo a reprimere la criminalità, ma anche a prevenirla.

Le misure approvate includono:

Ammonimenti del questore per minori dai 12 anni in su: Inizia a un’età più giovane rispetto al passato per coinvolgere i giovani nella prevenzione della criminalità.

Arresto in flagranza per spaccio di droga anche di lieve entità: Questo punirà severamente i giovani coinvolti nello spaccio di droga, anche se in piccole quantità.

Sanzioni per i genitori che non mandano i figli a scuola: Si puniranno i genitori che trascurano l’educazione dei propri figli.

Parental control obbligatorio e gratuito su tutti i dispositivi contro il porno online: Si promuove la responsabilità educativa della famiglia per proteggere i minori dall’accesso ai siti pornografici.

Inoltre, è stato annunciato che Caivano, una zona problematica, riceverà un commissario straordinario per gestire fondi stanziati per interventi di riqualificazione, che potrebbero essere un modello per altre aree degradate del paese.

Nonostante la richiesta della ministra Eugenia Roccella di un divieto più netto sull’accesso dei minori ai siti pornografici, la premier Meloni ha sottolineato che questa è una questione complessa e dovrebbe essere affrontata attraverso il coinvolgimento del Parlamento.

In sintesi, il decreto adottato mira a contrastare la criminalità giovanile in Italia attraverso misure repressive e preventive, coinvolgendo genitori e istituzioni nella lotta contro questo fenomeno preoccupante. Tuttavia, il dibattito sull’accesso dei minori ai siti pornografici rimane aperto per ulteriori discussioni nel futuro.