Di Cornelius
È il sogno nascosto, proibito, di ogni giornalista romano e – crediamo – di ogni cittadino curioso e responsabile che si rispetti: caricare in macchina il sindaco Gualtieri e scarrozzarlo in giro per la città. Per fargli vedere Roma “dal basso”, come la vede l’uomo comune, l’uomo della strada. Per fargli vedere sul serio, assieme ai grandi, storici problemi, quelli spiccioli, della quotidianità. In parole povere, le cose che non vanno. Un degrado-tour (perché di questo si tratta) senza filtri e senza inganni. Un tour che non preveda tappe estreme (troppo facile fiondarsi in certi panorami di periferia degradata e gridare allo scandalo) ma le normali vie del centro e dei quartieri normali, quelle delle zone residenziali che tutti attraversiamo. L’idea sarebbe quella di mettergli in mano un taccuino e una penna e di fargli annotare tutto ciò che non va in modo da fargli approntare un “vero” programma da realizzare in tempi brevi pena le dimissioni. Anzi no. Saltiamo questo ultimo passaggio, ci acconteremmo di una presa d’atto. E della rinuncia a pomposi proclami che lasciano solo l’amaro in bocca.
Caro sindaco,inutile parlare di Giubileo e di Expo nascondendo sotto il tappeto il degrado e la sconcertante inadeguatezza della amministrazione, del sistema. Stiamo proponendo un sogno, un’utopia, un sofisticato esercizio intellettuale? Crediamo di no. E siamo davvero convinti che un sindaco serio dovrebbe fare sistematicamente questa ricognizione anche da solo, possibilmente truccato per non farsi riconoscere (più prudente). A piedi e con una macchina di seconda mano. L’elenco delle scoperte imbarazzanti, dei disservizi, del degrado sarebbe talmente lungo e importante da costituire un elemento di riflessione e di svolta; della serie o riesco a mettere le cose in ordine o me ne vado. Vogliamo parlare del traffico? Della sua campagna contro gli incroci pericolosi? C’è dell’altro sul piatto. Proviamo a percorrere assieme via Anastasio II e via Cipro in direzione Prati. Sono circa 800 metri di tragitto. Vogliamo contare i pedonali, le strisce, i semafori normali? Una dozzina. Praticamente c’è uno stop ogni 50-60 metri. Ovviamente le code ci sono sempre, sono interminabili, insopportabili. E’ cosa notissima, si tratta di una arteria cruciale, quasi obbligata. Si può risolvere? Intanto si possono tagliare del 50% le interruzioni del flusso. Poi si possono utilizzare in modo diverso le due complanari, una a destra e una a sinistra, per razionalizzare il traffico. Una operazione di restyling che metta in sicurezza l’intero quadrante. Non è poi così complicato. Prenda nota, signor sindaco. E tenga conto che ci sono decine di situazioni simili a Roma, con viabilità tagliata sulle esigenze degli anni ’60 e ’70 – quando il volume del traffico e il numero delle auto in movimento erano decisamente diversi – e mai aggiornata per la stolta pigrizia dei dirigenti capitolini.
Vogliamo parlare dei vigili e dei loro compiti primari, tipo far rispettare le regole della convivenza urbana? Per prima cosa bisognerebbe trovarli. Eh sì, Capita di fare chilometri senza trovarne uno. E di notare lungo lo stesso percorso migliaia di automobili in seconda fila o parcheggiati in modo improbabile e pericoloso. Ciò che crea un danno alla comunità in assoluto, che crea enormi problemi al traffico; multare quegli autoveicoli ( e chiunque può confermare che si tratta di centinaia di migliaia di mezzi al giorno) cambierebbe la sorte dei bilanci comunali. Lasciamo il conto ai lettori: centomila veicoli al giorno almeno cinque giorni alla settimana, in posizione irregolare, altrettante multe (anche al minimo sindacale, 35-70 euro) fanno una cifra enorme. Recentemente abbiamo scoperto che una buona fetta delle contravvenzioni non vengono riscosse e non finiscono nei conti del Campidoglio ma questo è un altro capitolo. Potremmo proseguire il tour con Gualtieri all’infinito, il degrado si annida ovunque, a Trastevere, nelle viuzze attorno a Campo dei Fiori, perfino nei pressi di Palazzo Chigi.Non andremo a caccia di cinghiali, ma le immondizie non raccolte, i monopattini sguaiatamente buttati a terra ovunque, i lavori stradali lasciati a metà, le strade sporche e piene di erbacce certo non aiutano certo a sopportare meglio il peso di vivere nella capitale