In avviso di seduta sulla piazza di Amsterdam scende a quota 292 euro il gas naturale, dopo essere salito nella vigilia fino a oltre 321 euro. I contratti futures sul mese di settembre segnano un calo del 9,15% a 292 euro al MWh.

Intanto l’Autorità britannica per l’energia Ofgem ha elevato il limite di prezzo per l’elettricità a 0,52 sterline per KWh a partire dal prossimo 1 ottobre, con una tassa fissa giornaliera in rialzo da 0,45 a 0,46 sterline. Fino al prossimo 30 settembre il cosiddetto ‘price cap’ sarà di 28 penny per KWh. Raddoppia il gas, con un nuovo limite di prezzo a 15 penny contro i 7 fissati fino al 30 settembre. In rialzo da 27 a 28 penny la tassa giornaliera. Il presidente di Confindustria Carlo Bonomi al Tg1 ha lanciato l’allarme: “Tutti i giorni assistiamo a un aumento del prezzo del gas. Il governo Draghi può e deve intervenire”. Bonomi ha precisato che gli industriali hanno bisogno di interventi quali “un tetto al prezzo del gas che se non viene fatto a livello europeo deve essere fatto a livello nazionale” e “sganciare il prezzo dell’energia elettrica da quello del gas, sospensione temporanea dei certificati Ets e riservare una quota della produzione dell’energia rinnovabile a costo amministrato alle aziende manifatturiere come fanno in altri Paesi”. Il segretario del Pd, Enrico Letta ha affermato: “Un decreto legge che raddoppi il credito d’imposta si può fare domattina. Chiediamo a questo governo di farlo, per evitare a molte aziende di chiudere. Credo ci sia un consenso largo in Parlamento. E accanto a questo anche il disaccoppiamento dei costi dell’energia fossile da quella delle rinnovabili. Si può fare. Si deve fare prima delle elezioni”.