untitledL’ultimo regalo del ministro Toninelli alla Raggi è l’ok al progetto per l’opera che dovrebbe unire Casalotti a Battistini, costo 109 milioni di euro. Ma i lavori della metropolitana? E quelle talpe forme nella stazione Fori Imperiali?

Di Francesco Noti
Sul fronte dei lavori per la Metro è tutto fermo, la nuova tratta? Un sogno. La revisione progettuale della Metro C non è ancora stata affidata. E ovviamente il nodo San Giovanni non è stato completato e non si quando questo accadrà . Ma intanto è tutto pronto per l’ok del Ministero dei Trasporti per la funivia Casalotti-Battistini: costo 109 milioni di euro. Il progetto di mobilità grillina è tra quelli approvati dai tecnici del dicastero, compare nella white list delle opere da finanziare. Manca solo la firma finale. Ci dovrebbe pensare, quando avrà un attimo di tempo il neo ministro De Micheli. Lo farà? In Campidoglio sono ottimisti
L’opera – fortemente voluta dall’amministrazione guidata da Virginia Raggi – divide cittadini e addetti ai lavori, in larga parte scettici sulla funzionalità del progetto per quel quadrante cittadino. Ma paradossalmente ha più possibilità di andare avanti rispetto a qualsiasi altra cosa. Anche se i problemi non sembrano mancare, dalla capienza alla velocità. Secondo le stime la funivia può portare circa 3600 passeggeri all’ora a fronte dei circa 6000 di coloro che affollerebbero l’opera nelle ore di punta, la funivia dovrebbe andare a circa 13 km/h, un passo inferiore a quello che attualmente hanno gli autobus che transitano in quella parte della città. Sarà lunga 3,85 chilometri. Per attraversarli ci vorranno 17 minuti e 34 secondi. La cabinovia sarebbe molto simile a quelle da sci, salvo il fatto che si fermerà per 7 stazioni: Battistini, Acquafredda, Montespaccato, Torrevecchia, Campus, Collina delle Muse-Gra e Casalotti. I passeggeri saranno distribuiti su mini-cabine da 10 posti l’una. La fune invece sarà aggrappata a 41 piloni alti tra i 18 e i 36 metri che attraverseranno il Gra. Ne risentirà il magico Skyline della capitale? Non interessa a nessuno.
Il sogno funivia era stato inserito in un pacchetto di 7 opere che il Comune di Roma ha inviato al Ministero per partecipare a un bando nazionale. Oltre alla cabinovia da città, c’erano i tram sulla Tiburtina, su via Cavour, sulla Palmiro Togliatti, un’altra funivia tra l’Eur e la Magliana, una risistemazione della tratta Termini-Giardinetti e un contributo per acquistare 50 nuovi tram. Oltre alla Funivia, Palazzo Senatorio avrebbe incassato anche il via libera ai soldi del governo per la tranvia sulla Togliatti e per i nuovi 50 tram che dovrebbero rinnovare il malridotto parco mezzi dell’Atac, ultra-datato, come risulta dai rapporti interni: l’età media dei 164 tram presenti nelle rimesse supera i 32 anni. E la seconda funivia, quella tra l’Eur e Magliana? Non se ne sa nulla. Nelle carte del Comune si scopre che addirittura erano state ipotizzate 5 tratte munite di abitacoli dondolanti nel cielo di Roma. Ma i fondi sono da trovare. Per fortuna