L’appuntamento dei leader dei principali partiti politici al Forum Ambrosetti di Cernobbio è emersa la volontà di convincere la platea di industriali riuniti a Villa d’Este di essere la scelta migliore per il Paese.

Si sono sfidati, quindi, nei vari interventi la leader di Fdi, Giorgia Meloni, che si è soffermata soprattutto su temi economici e su politica internazionale. Dice no allo scostamento di bilancio, propone di fare subito in Italia, senza aspettare l’Europa, lo scorporo del costo del gas e dell’elettricità. “Non può essere una eresia – ha affermato- dire che il Pnrr non può essere perfezionato: è previsto nella norma”.

Il leader del Pd, Enrico Letta  dice che il voto al Pd è “l’unico” per evitare che venga eletto il “blocco della destra”. Inoltre, ha affermato che il debito italiano è “un problema a livello europeo” e per l’Italia è “meglio avere un governo che sta nella serie A con Francia, Germania, Spagna” che uno che va “con la serie B Polonia, Ungheria”. Pertanto, Letta ha rimarcato che  è meglio il governo del centrosinistra per cui il Pnrr è “la stella polare. Si può discutere, ma diciamo ‘no’ alle rinegoziazioni. Se ci mettessimo in un confronto con Bruxelles perderemmo soldi e prospettive per il futuro”. Al contrario “se vincesse la destra il 25 settembre sera brinderebbe in primo luogo Putin, poi Orban e poi Trump”.

Per il leader della Lega, Matteo Salvini, con tanto di slides, è tornato invece a difendere la flat tax ed ha proposto di spostare a Milano il ministero dell’Innovazione. Dopo le polemiche ha anche spiegato la sua posizione critica sulle sanzioni verso la Russia, che considera deleterie per la nostra economia. “Andiamo avanti con le punizioni per l’aggredito, ma proteggendo i nostri lavoratori. Vincere le elezioni ereditando un Paese in ginocchio non sarebbe una grande soddisfazione. Spero quindi che Bruxelles nelle prossime ore attui lo scudo”. Ma è contrario ad allentamenti il resto del centrodestra con Antonio Tajani (FI) per cui le sanzioni sono “inevitabili” e Meloni secondo cui ne va della “credibilità” dell’Italia. Ma è poi lo stesso Tajani ad assicurare che il centrodestra è unito e Forza Italia rimarrà nell’alleanza. In video collegamento da Napoli Giuseppe Conte, leader del M5S,ha difeso il reddito di cittadinanza, definito da Meloni un “fallimento”. Invece, per Conte sarebbe “folle abolire” il reddito di cittadinanza perché ne va della coesione sociale. Calenda, leader di Azione interviene attacando prima Forza Italia, dicendo che non può candidarsi ad essere “una forza centrale e liberale” perché “ha sfiduciato Draghi”. Poi ha attaccato il “trasformismo di Salvini” che se ne andava “per il Parlamento europeo con la maglietta di Putin”. Ma ce ne ha anche per Meloni, definendo “confuso chi pensa che la continuità con Draghi sia una che non lo ha mai votato”. Per Calenda ci vuole ora una “agenda di buon senso”, visto che stanno arrivando “gli tsunami energia e tassi”.