Giorgia Meloni entra per la prima volta da premier nel palazzo della Cancelleria e viene accolta da Olaf Scholz con parole che mostrano la volontà, “forte” da entrambi i lati, di rafforzare le relazioni tra Roma e Berlino. Anche se questo non impedisce a Scholz di mantenere il punto sugli aiuti di Stato, che danno “possibilità di azione” per mantenere le imprese europee competitive. Piena sintonia in politica estera, a partire dal sostegno “fino a quando servirà” all’Ucraina. Sostegno anche sui migranti, nella convinzione che l’Europa debba agire “assieme”. Restano, invece, le distante sulla risposta da dare al piano anti-inflazione americano, nonostante la volontà espressa esplicitamente di cercare “soluzioni comuni”. L’Italia chiede “cautela” sullo strumento degli aiuti di Stato, che rischia di svantaggiare i Paesi ad altissimo debito e di conseguenza minori margini fiscali.  Meglio rendere più “flessibile” l’utilizzo delle risorse già stanziate, dai fondi di Coesione, il Repower Eu e anche il Pnrr che, ribadisce la premier italiana, “può essere meglio indirizzato, su alcune parti, per le priorità che abbiamo adesso”. L’importante è dare risposte “veloci”, mentre si spera che maturi anche l’idea di introdurre un nuovo “fondo sovrano” per sostenere le imprese del Vecchio continente. Da parte italiana si registra con favore un’apertura, da parte della Germania, ad evitare la “competizione tra Stati” e non entrare “in una gara mondiale di sussidi”, perché sarebbe divisivo.

“Germania e Italia – afferma il Cancelliere – sono due Paesi strettamente collegati, politicamente, economicamente come anche culturalmente” e “l’Italia rimane per tanti tedeschi un Paese della nostalgia e questo non è cambiato”. Sui migranti Scholz evidenzia che serve  “responsabilità” ma anche “solidarietà”. Piena sintonia infine sulla guerra in Ucraina e da Berlino Giorgia Meloni conferma che sarà a Kiev prima del 24 febbraio.