Un ricco deposito di monete di bronzo risalenti alla prima metà del IV secolo d.C. è stato scoperto al largo della costa nord-orientale della Sardegna, nell’area di Arzachena. In base a una stima iniziale, il numero di queste grandi monete di bronzo, conosciute come follis, varia tra 30.000 e 50.000 esemplari. Questo ritrovamento supera notevolmente quantità simili di follis rinvenute nel Regno Unito nel 2013.
Il responsabile del ritrovamento è stato un cittadino privato che ha notato i resti metallici durante un’immersione a poca profondità, non lontano dalla costa. Le operazioni di recupero sono state condotte da esperti archeologi subacquei della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Sassari e Nuoro, insieme ai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale della Sardegna e del Nucleo Carabinieri Subacquei.
Oltre alle monete, sono stati individuati anche resti di pareti di anfore di produzione africana e orientale. Le monete, per lo più in uno straordinario stato di conservazione, appartengono a un periodo compreso tra il 324 (monetazione di Licinio) e il 340 d.C. L’ulteriore restauro e la conservazione dei reperti consentiranno di ottenere ulteriori informazioni sul contesto da cui provengono.
Il direttore generale dell’Abap, Luigi La Rocca, ha definito questa scoperta come una delle più significative in termini numismatici degli ultimi anni e ha sottolineato l’importanza del patrimonio archeologico conservato nei fondali marini della regione.