Israele ha condotto un attacco nella Striscia di Gaza, eliminando stanotte prima dell’alba un leader militare della Jihad islamica palestinese. Secondo le autorità locali, l’attacco ha causato anche altre due vittime. Le Brigate al-Quds, braccio armato della Jihad islamica, hanno annunciato in un comunicato che Ali Ghali, comandante di un’unità di lancio di razzi, è stato assassinato nel sud della Striscia.

Nell’attacco, la parte superiore di un edificio è stata distrutta dalle forze israeliane a Khan Younis. Fonti mediche palestinesi hanno confermato che altre due persone sono rimaste uccise. L’esercito israeliano ha affermato, a sua volta, che “aerei da combattimento hanno preso di mira” Ghali mentre si nascondeva in un appartamento. Tutte le vittime sono membri della Jihad islamica.

Questa escalation di violenza rappresenta la più grave situazione tra i gruppi armati palestinesi a Gaza e Israele dall’agosto 2022. Le sirene di allarme, che segnalano l’arrivo dei razzi provenienti da Gaza, sono state udite nelle comunità israeliane attorno alla Striscia. Il portavoce militare israeliano ha confermato che i lanci di razzi sono ripresi dopo otto ore di calma, in seguito all’uccisione del comandante della Jihad islamica da parte di Israele nella notte precedente.

Finora, secondo l’esercito israeliano, sono stati lanciati 507 razzi dalla Striscia di Gaza. Di questi, 368 sono arrivati in territorio israeliano, mentre 108 sono caduti entro Gaza o in mare. L’Iron Dome ha intercettato 154 razzi. Secondo il ministero della sanità di Gaza, citato dall’agenzia Wafa, il bilancio delle vittime a Gaza è di 24 morti, tra miliziani e civili (donne e minori inclusi), con oltre 60 feriti e la distruzione di numerosi appartamenti.

La situazione nella regione rimane tesa, con un aumento della violenza che minaccia la stabilità e la sicurezza dei civili sia a Gaza che in Israele. La comunità internazionale ha espresso preoccupazione per l’escalation e ha sollecitato un immediato cessate il fuoco e il ritorno al dialogo per risolvere le questioni in sospeso tra le parti coinvolte.