Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha dichiarato che il paese è in guerra e non solo coinvolto in un’operazione. Ha ordinato all’esercito di richiamare i riservisti e di rispondere all’aggressione con ferocia e determinazione, promettendo che il nemico pagherà un prezzo mai visto prima e che Israele vincerà. L’escalation di violenza ha già causato oltre 40 morti in Israele e più di 700 feriti, con alcuni ospedali che chiedono donazioni di sangue.
Il portavoce militare israeliano ha riferito che alcuni terroristi palestinesi sono penetrati in territorio israeliano da Gaza, ordinando agli abitanti delle zone colpite di rimanere nelle loro abitazioni. Nel frattempo, sono emerse immagini non ancora confermate di miliziani palestinesi in volo da Gaza verso Israele con deltaplani.
L’esercito israeliano ha richiamato decine di migliaia di riservisti, dando il via all’operazione nota come “Spade di ferro”. È stato confermato il lancio di oltre 2200 razzi da Gaza verso Israele, con combattimenti in sette località israeliane. Le sirene di allarme antimissili sono risuonate nuovamente a Tel Aviv.
Il presidente italiano Sergio Mattarella ha condannato l’attacco contro Israele, definendolo un “proditorio attacco” che minaccia la sicurezza del paese e allontana la prospettiva di una pace duratura tra israeliani e palestinesi. L’ONU ha espresso profonda preoccupazione per la situazione e ha chiesto la fine immediata degli attacchi contro i civili. La regione è in una grave crisi, e la comunità internazionale osserva con apprensione gli sviluppi dell’escalation di violenza.