L’ombra del terrorismo torna a proiettarsi sulla scena internazionale, con un appello alla Jihad diffuso da Al Qaeda attraverso i suoi canali Telegram. L’appello chiede ai musulmani di mobilitarsi in tutto il mondo per colpire obiettivi israeliani e americani. Il messaggio include inviti a colpire cittadini di religione ebraica, basi militari, ambasciate e aeroporti americani nei paesi musulmani, oltre a considerare come possibili obiettivi anche i paesi che offrono supporto a Israele.
Questa situazione è aggravata dall’avanzata di Israele verso la Striscia di Gaza, dall’appello della Jihad islamica a sostenere Hamas e dagli allarmi odierni al Louvre e a Versailles in Francia. Questa crescente tensione internazionale ha portato l’Italia a prepararsi a “mesi difficili”, come dichiarato dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Sono state rafforzate le misure di sicurezza su obiettivi sensibili, mentre governo e servizi di sicurezza sono in allerta, pur senza evidenze concrete di minacce imminenti.
La preoccupazione si concentra anche sulle possibili infiltrazioni di terroristi tra i flussi di migranti, considerando che la guerra potrebbe portare a un aumento di tali flussi. Di conseguenza, verranno intensificati i controlli, con l’obiettivo di identificare chi presenta profili a rischio.
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha richiamato il contingente dei carabinieri da Gerico e sta valutando l’annullamento della Festa delle Forze Armate del 4 novembre, citando la necessità di prepararsi alle conseguenze delle guerre internazionali. La situazione è stata discussa nel Comitato per l’ordine e la sicurezza al Viminale, e il governo è in massima allerta.
Nonostante il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, affermi che non ci siano minacce imminenti in Italia, si è dichiarata un’allerta per proteggere potenziali obiettivi. La situazione internazionale è descritta come “sull’orlo di un precipizio” dal ministro della Difesa, con l’attenzione rivolta alle possibili azioni di lupi solitari.
Nel frattempo, in Italia si sono tenuti cortei di sostegno alla Palestina, con manifestazioni in diverse città italiane chiedendo di fermare il genocidio nei territori palestinesi. Non sono stati segnalati incidenti o tensioni, ma l’Italia rimane in stato di allerta a causa dell’instabilità internazionale.