L’Italia ha vissuto ieri una giornata ad alta tensione, con manifestazioni e allerta massima intorno alle moschee, in risposta agli eventi in corso in Israele e in solidarietà con Gaza. La situazione si è ulteriormente complicata a seguito dell’attacco terroristico in Francia, in cui un cittadino di origini cecene ha ucciso un docente di una scuola al grido di “Allah Akbar.”
Il ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, ha sottolineato che tali eventi evocano “fantasmi non molto antichi” e le “fibrillazioni che si possono verificare ma non sempre possono essere intercettate.”
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha dichiarato che al momento in Italia non c’è un livello particolare di allerta, ma i servizi di sicurezza sono all’erta, soprattutto per il rischio di emulazione.
Questa giornata ha rappresentato il primo banco di prova del dispositivo di sicurezza stabilito durante una riunione del Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico al Viminale. In molte città italiane, c’erano grandi manifestazioni e cortei. A Roma, c’è stata tensione tra le forze dell’ordine e gli studenti che marciavano in solidarietà con il popolo di Gaza. Ci sono stati scontri quando i manifestanti hanno cercato di deviare il percorso concordato e si sono diretti verso un congresso delle destre giovanili europee. Le forze dell’ordine hanno risposto con una carica, mentre gli studenti hanno lanciato uova e fumogeni. Durante le manifestazioni, sono stati uditi cori contro Israele e il presidente Netanyahu.
Anche intorno alle moschee, c’è stata un’alta allerta in risposta a un appello su piattaforme social a scendere in piazza “in nome dell’orgogliosa Gaza.” Gli imam nei sermoni hanno affrontato la situazione a Gaza, esprimendo solidarietà al popolo palestinese e condannando l’occupazione israeliana. Le moschee hanno attirato molti fedeli pro Palestina.
Nelle prossime giornate, sono previste ulteriori manifestazioni pro Palestina in diverse città italiane, inclusi Milano, Palermo e Torino, mentre l’Italia continua a seguire da vicino gli sviluppi del conflitto in corso in Medio Oriente.