Da piazza Bologna nasce il fronte comune. Assenti le istituzioni
San Lorenzo, Trastevere, Campo Marzio, Rione Monti e, ovviamente piazza Bologna. Questi sono solo alcuni dei quartieri, rappresentati dalle loro associazioni di residenti, che hanno preso parte all’assemblea pubblica organizzata nel tardo pomeriggio di ieri, giovedì 1 luglio, a piazza Bologna.
In molti raccontano come i quartieri, in una narrazione comune tra associazioni, ad un certo orario gli avventori dei locali di zona vengano di fatto sostituiti da ragazzi che arrivano in comitiva da fuori: “Che magari comprano alcolici ai supermercati o dagli alimentari, e non li fermi più”.
In piazza anche ragazzi che condividono gli stessi problemi dei vicini di casa più adulti. Ma anche alcuni esercenti della zona di piazza Bologna: “Noi siamo i primi a rispettare le regole e a farle rispettare ai nostri clienti, ma se ci sono ragazzi che delinquono, serve un intervento tempestivo delle forze di polizia, di certo non possiamo farlo noi”, spiega Cisko di Bancone Bologna.
Ma la stretta che si vuole mettere sulla movida non rischia di richiamare al proibizionismo? “Assolutamente noi siamo i primi a non voler militarizzare le strade di Roma – spiega Corsetti -, ma un regolamento di polizia urbana c’è e vogliamo solo che vengono rispettate le regole”.