Giorgia Meloni mette fine alle voci di scontento e confusione sulla manovra economica, annunciando che il testo è ormai concluso e che non ci sono problemi con gli alleati di governo. La dichiarazione è stata fatta durante una visita a Bruxelles, alla fine di un vertice dell’Unione Europea che ha affrontato questioni economiche cruciali per l’Italia.
La presidente del Consiglio ha smentito le presunte tensioni con Matteo Salvini, Antonio Tajani e l’azienda Mediaset in una sola frase, attribuendo i problemi a resoconti inesatti da parte dei media. Ha anche assicurato che la manovra sarà presentata al Parlamento nelle prossime ore, a meno di ostacoli legati al fine settimana.
Tuttavia, Meloni non ha affrettato una conferma sul Mes, nonostante la crescente pressione europea e la scadenza imminente per la ratifica. Durante un incontro dell’Eurosummit, il presidente dell’Eurogruppo ha menzionato per la prima volta il fondo salva-Stati, ma la leader italiana ha ascoltato in silenzio senza intervenire direttamente sulla questione. Ha sottolineato che il dibattito sul Mes è secondario rispetto alla riforma del Patto di stabilità, e l’Italia vuole prima chiarire i dettagli di questa riforma.
Nel frattempo, Meloni ha tenuto un incontro con Christine Lagarde, la presidente della Banca Centrale Europea, per cercare di raggiungere un accordo sul Patto di stabilità entro la fine dell’anno. Roma continua a sostenere lo scorporo delle spese per la difesa e la transizione economica, specialmente in mancanza di un fondo sovranità comunitario dedicato.
Infine, Meloni ha affrontato le questioni relative ai rapporti con Marina Berlusconi e Mediaset dopo il caso dei fuorionda del suo ex compagno. Ha sottolineato che il governo ha rapporti con Mediaset come con qualsiasi grande azienda e ha respinto le voci di malcontento. Mentre Matteo Salvini dichiara che la manovra è chiusa, il vicepremier Antonio Tajani sembra avere un’opinione diversa. Meloni, tuttavia, sostiene la proposta di non presentare emendamenti al testo, ritenendola una buona idea.
Prima di lasciare Bruxelles, la premier ha affrontato anche la questione delle deleghe del sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, e ha dichiarato che si attende una risposta dall’antitrust prima di prendere ulteriori decisioni.